UMBERTIDE – “La chiusura del reparto chirurgia dell’Ospedale di Umbertide, per tutto gennaio, è un delitto sanitario”. E’ la dura accusa di Umbertide Cambia di fronte alla sospensione delle attività, a partire da oggi e probabilmente per tutto il mese di gennaio, della sala operatoria dell’ospedale di Umbertide.
Un fatto che, in una nota, il consigliere Gianni Codovini ritiene “intollerabile, privo di qualsiasi logica e, soprattutto, gravissimo. Un delitto sanitario pubblico annunciato, e ancor più efferato, perché avvenuto di fronte alla passività delle istituzioni come l’Amministrazione comunale, più volte da noi avvertita e sollecitata, e che mai si è prodigata per mantenere questo reparto altamente specializzato. Un’amministrazione – continua la nota di Umbertide Cambia -che subisce ogni diktat e che nel territorio è ormai chiaro non conta niente, come ha dimostrato l’ultimo Consiglio comunale monotematico sulla sanità in cui Sindaco, Giunta e consiglieri sono stati sempre in silenzio, silenzio complice. Ma la responsabilità – accusa ancora Umbertide Cambia – è anche di USL e Regione, incapaci di programmare e di prendere decisioni razionali senza penalizzare cittadini e pazienti. Invece di ampliare i reparti per l’emergenza Covid, se ne chiudono altri. Una follia, che ha i suoi responsabili.
La situazione dell’Ospedale di Umbertide e della sanità cittadina è ormai al limite della spoliazione. Se si aggiunge, infatti, lo svuotamento della Rsa che ha riaperto con letti e posti ridotti, che la medicina è stata privata di altri quattro posti letto, che il pronto soccorso è limitato nelle sue attività per riduzione del personale infermieristico e medico-specialistico, – conclude Codovini – il quadro del delitto sanitario è completo”.