Il Pd presenta il rilancio della sanità locale in dodici punti

UMBERTIDE – E’ stato presentato questa mattina in conferenza stampa il documento con le proposte sulla sanità redatto dal Partito Democratico di Umbertide e che è stato inviato al sindaco di Umbertide Carizia, all’assessore regionale alla Sanità Coletto, al Direttore generale dell’Usl Umbria 1, ma anche agli operatori sanitari, al coordinatore dei medici di famiglia di Umbertide dott. Marco Caporali, alle associazioni Avis e Aucc e alle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil.

Il documento prende le mosse dalle 5.000 firme raccolte in difesa dell’ospedale di Umbertide e soprattutto dalle proposte avanzate nel corso dell’iniziativa pubblica che si è tenuta lunedì scorso e che ha visto la partecipazione di operatori sanitari e rappresentanti di associazioni. Con questo documento, articolato in dodici punti, il Pd vuole dare il suo contributo alla piattaforma programmatica del centrosinistra, proprio quando, secondo il Piano sanitario regionale, il distretto sanitario dell’Altotevere rischierebbe l’accorpamento con quello del Trasimeno e l’ospedale di Umbertide verrebbe riconvertito in ospedale di comunità, vale a dire con la presenza di un medico per sole 5/6 ore al giorno.

“E’ scandaloso voler ridurre il numero dei distretti quando occorrerebbe investire sulla medicina territoriale. – ha affermato il segretario del Pd Filippo Corbucci – Con questo documento presentiamo alcune idee per il futuro della nostra sanità partendo dall’assunto che alla base del nostro modello assistenziale deve esserci la salute come diritto umano e non come privilegio di pochi”.

E il documento, illustrato dalla vicesegretaria Pd Ilenia Bartocci e dal presidente dell’assemblea comunale Massimo Moretti, parte dal potenziamento del Pronto soccorso (sia strutturale che di organico), del reparto di Medicina (incrementando i posti letto dagli attuali 16 ai 22/24 e dotandolo di un medico pneumologo), dell’ambulatorio di Cardiologia (dotandolo di ulteriori strumentazioni per la diagnostica). Ed ancora il Pd chiede di potenziare le strumentazioni dell’Endoscopia digestiva (aumentando anche le sedute) e di Radiologia e di incrementare le sedute dell’ambulatorio oncologico; ma c’è bisogno anche di assumere personale, per garantire le prestazioni in maniera più efficiente e riducendo le liste di attesa, ed è questo il caso del servizio trasfusionale, o del personale infermieristico del Poliambulatorio che, oltre ad essere carente, è privo di un coordinatore, potenziando al contempo il presidio ambulatoriale multidisciplinare integrato per i Disturbi del comportamento alimentare; ancora, il documento propone di favorire l’accesso ai prelievi di sangue, garantendo anche l’attività di laboratorio necessaria per i reparti, e di riaprire la camera mortuaria, oggi inutilizzabile, per garantire il senso del rispetto di fronte alla morte.

E poi c’è la Rsa, che ha ripreso la sua attività dopo lo stop causato dalla pandemia ma che non è ancora tornata a regime (attualmente sono disponibili 8 posti letto anziché 10 e mancano un infermiere e un oss), e c’è la Chirurgia, che da domani riaprirà i battenti ma, dice il Pd, occorre ripristinare tutte le attività chirurgiche, compresa la chirurgia oculistica e ortopedica, e avere a disposizione due anestesisti per consentire l’utilizzo a pieno regime delle sale operatorie.

Il documento si chiude con un riferimento all’istituto Prosperius: “tra pandemia e gestione decisamente non oculata di questi ultimi anni, la situazione desta particolare preoccupazione – afferma la nota Pd – Se la maggioranza dovesse diventare pubblica, ci si aspetta che le risorse oggi spese dalla Regione per la riabilitazione dei cittadini fuori dall’Umbria siano convogliate nelle strutture regionali, e tra queste appunto Prosperius. Non basta issare bandierine – conclude il Pd – ma serve un progetto di sviluppo concreto che ad oggi neppure si intravede“.