UMBERTIDE- Sono arrivati ad Umbertide i primi profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Si tratta di una ventina di persone, tutte mamme con bambini, ospitate presso privati cittadini, che sono scappate dal loro paese e dai loro affetti più cari per mettere in salvo i propri figli, potendo contare sull’aiuto di amici e familiari che a Umbertide vivono e lavorano.
Ad Umbertide è infatti presente una, seppur piccola, comunità ucraina, in quanto sono 71 le persone registrate all’anagrafe comunale che qui lavorano, spesso come badanti e colf (ben 50 sono donne) o che magari a Umbertide sono riuscite a formare una nuova famiglia. E che oggi, ad una settimana dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, costituiscono un luogo sicuro, una seconda casa in cui rifugiarsi per scappare dagli orrori della guerra, per tante famiglie ucraine.
Anche il Comune di Umbertide si è subito messo in moto per organizzare l’accoglienza dei profughi anche se ad oggi la Prefettura non ha ancora dato disposizioni alle amministrazioni comunali su come muoversi (oggi pomeriggio era previsto un incontro con tutti i comuni umbri che poi è stato rinviato anche se è attualmente in corso una riunione tra i comuni capoluogo, Prefettura e Anci).
Perché in primo luogo è necessario assicurare a queste persone, alle quali sarà riconosciuto lo status di profughi, un tetto sotto cui vivere, perché se gli ucraini arrivati fino ad ora in Italia sono ospiti presso amici e familiari, non tutte le abitazioni sono idonee per accogliere più persone e per un periodo di tempo ad oggi indefinito. E poi c’è bisogno di cibo, di vestiti, perché i profughi sono scappati dal loro paese senza riuscire a portarsi via nulla, ed ancora di cure mediche, oltre alla questione dei controlli Covid e delle eventuali vaccinazioni.
Il Comune avrebbe già individuato alcune strutture idonee ad ospitare i profughi, in attesa delle disposizioni della Prefettura. E nel frattempo si cerca di affrontare l’emergenza meglio che si può, identificando le persone giunte ad Umbertide e fornendo loro beni di prima necessità.
Anche il coordinamento per la Pace Umbertide- Montone- Lisciano Niccone ha lanciato un appello a tutti i cittadini in grado di mettere a disposizione dei profughi alloggi sfitti e quindi liberi o magari siano disponibili ad accogliere qualcuno nella propria casa.
E poi ci sono le tante raccolte che da più parti sono state promosse, di viveri, vestiti, farmaci e beni di prima necessità, con destinazione le frontiere dell’Ucraina.
Il Coordinamento invita ad affidarsi alle associazioni specializzate nel gestire situazioni di emergenza come queste, per fare in modo che le donazioni arrivino a destinazione e soprattutto che vengano raccolti gli aiuti di cui ha effettivamente bisogno in questo momento il popolo ucraino. Inoltre il Coordinamento fa sapere che è attivo il servizio Restoring Family Links (RFL) della Croce Rossa Italiana per supportare l’unità familiare, rintracciare i familiari e ristabilire così i contatti.
Nel frattempo proseguono le iniziative per la pace in Ucraina. Sabato 5 marzo il sindaco Luca Carizia prenderà parte a Perugia alla manifestazione organizzata dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e dell’Unione Province Italiane (Upi) dell’Umbria mentre ieri il presidente del Consiglio comunale Marco Floridi ha partecipato al sit-in contro la guerra che si è svolto a Perugia, in piazza della Repubblica, promosso dalla Tavola della Pace in collaborazione con la Provincia.
E per la sera dell’8 marzo l’associazione Donne Insieme- dalla tua parte sta organizzando una fiaccolata per le vie di Umbertide per esprimere solidarietà all’Ucraina e per dire no alla guerra, alla quale sono invitati a partecipare associazioni e cittadini.