Multato perché non vaccinato, ma aveva fatto la terza dose

UMBERTIDE – E’ stato multato per non essersi sottoposto alla vaccinazione anticovid, obbligatoria per legge per gli over 50, peccato che il protagonista di questa brutta storia di burocrazia, un umbertidese di 60 anni, si era regolarmente vaccinato, anche se con due giorni di ritardo. E così è scattata la sanzione. L’uomo ha quindi deciso di fare ricorso per dimostrare le sue ragioni, ma anche qui la burocrazia ha ostacolato, e non poco, il suo percorso.

Tutto ha avuto inizio quando il 60enne, pensionato, riceve una raccomandata dall’Agenzia delle Entrare con la comunicazione della sanzione da 100 euro per non aver completato il ciclo vaccinale, che è stato reso obbligatorio per le persone con più di 50 anni d’età con legge del 28 maggio 2021.

L’umbertidese si era infatti sottoposto alla prima e seconda dose rispettivamente il 3 giugno e il 15 luglio 2021; con la riduzione della durata del green pass da nove a sei mesi, entrata in vigore il 1 febbraio 2022, così come l’obbligo vaccinale per gli over 50, l’uomo avrebbe dovuto sottoporsi entro quella data alla terza dose, per essere in regola.

Cosa che ha fatto, ma con qualche giorno di ritardo visto che si è sottoposto alla dose booster il 3 febbraio scorso come da appuntamento fissato con l’Asl. Così, quando l’Asl ha comunicato la lista dei vaccinati entro il 1 febbraio, in quella lista il 60enne umbertidese non c’era.

Così ecco la raccomandata dell’Agenzia delle Entrate con la sanzione da 100 euro. La normativa prevede che è possibile fare ricorso e dimostrare quindi di essere in regola, entro 10 giorni, ma solo tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate. Ed ecco che per il pensionato arrivano altri problemi perché, oltre alle difficoltà nell’utilizzare le nuove tecnologie per chi è ben lontano, anagraficamente parlando, dai nativi digitali, per accedere al portale è necessario essere muniti di Spid o Pec, di cui l 61enne era sprovvisto.

Quindi l’uomo è stato costretto a munirsi di quanto richiesto, spendendo anche 30 euro, quindi praticamente un terzo della sanzione comminata, per comunicare la regolarità della sua vaccinazione.

Insomma, al di là della sanzione, il pensionato si è ritrovato a fare i conti con una burocrazia sempre più complicata, soprattutto per chi è poco avvezzo alle nuove tecnologie. E il suo non sarebbe un caso unico perché altri umbertidesi, soprattutto anziani, in questi giorni si ritroverebbero a fare i conti con l’Agenzia delle Entrate perché sanzionati, anche se attualmente in regola con la vaccinazione.