UMBERTIDE – E’ diventata oramai una “guerra quotidiana” e a causarla sono “la precarietà del lavoro, la mancanza di formazione continua, la manomissione e l’aggiramento delle norme di prevenzione e sicurezza”. Così le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, in una nota congiunta, intervengono sull’incidente sul lavoro (l’ennesimo dopo quelli, purtroppo mortali, dei giorni scorsi a San Giustino e Corciano), accaduto ieri ad Umbertide dove un operaio di 53 anni è rimasto gravemente ferito dopo essere caduto da un’impalcatura, a due metri d’altezza, mentre stava eseguendo alcuni lavori di ristrutturazione presso una struttura ricettiva.
“Occorre rimettere al centro la dignità e il ruolo del lavoro, la sicurezza, la stabilità del rapporto – affermano Fabrizio Fratini, Antonello Paccavia e Sandro Belletti per Cgil, Cisl e Uil dell’Alta Umbria – tutti elementi di grande valore sociale e economico, che favoriscono anche la qualità delle produzioni. Ma per fare questo necessitano risorse pubbliche per investire sul versante dei controlli e della prevenzione in capo a soggetti pubblici (Usl, Ispettorato del lavoro, Inps, etc) per arrestare questo trend negativo, soprattutto nella nostra regione”.
In questa direzione va l’iniziativa promossa da Cgil Cisl Uil a Gubbio venerdì 6 maggio, ad un anno dalla tragedia della Green Genetics di Gubbio, costata la vita a due persone: “Sarà un’occasione di riflessione, proposta e dibattito importante per tutta la comunità – concludono Fratini, Paccavia e Belletti – soprattutto per quei territori come l’Alto Tevere caratterizzati da un forte radicamento del manifatturiero, collocato spesso in piccole e piccolissime aziende, dove fondamentale è il ruolo dei delegati sindacati e dei responsabili dei lavoratori per la sicurezza”.