UMBERTIDE – Ora a lanciare l’allarme è anche la Fipsas (Federazione Italiana Pesca sportiva). Perché le acque del Tevere torbide e maleodoranti destano preoccupazione non solo per la salvaguardia della flora e della fauna e per la salute dei cittadini ma anche per il campo gara che costantemente ospita competizioni di rilievo nazionale che rischiano di venire seriamente compromesse dall’inquinamento che sta interessando il fiume.
Dopo l’allarme lanciato da Sandro Zucchini dell’associazione Amici del Tevere e la presentazione di un’interrogazione in Regione da parte del consigliere Carissimi, ora è la Fipsas a farsi sentire con il presidente Vanni Giorgioni che, di fronte al silenzio delle istituzioni, ha dato mandato agli avvocati di presentare un esposto al Noe, al Corpo forestale dello Stato, all’Arpa e al Comune.
Rispetto ad un paio di settimane fa le condizioni del fiume sono peggiorate, le acque continuano ad essere torbide per poi schiarirsi la sera e tornare scure il mattino seguente e si registra una, seppur lieve, moria di pesci. E poi c’è il capitolo gare: il pesce continua a non abboccare e le competizioni sono a rischio. Domenica 26 giugno è in programma una gara con oltre cento iscritti e il 2 luglio si terrà la semifinale del campionato italiano con sportivi e relativi familiari in arrivo da tutta Italia. Ma “le situazioni del fiume e del torrente Nestoro, dalla sua foce fino alla Centrale elettrica di Montecorona restano precarie con acqua scura, torbida ed esalazioni di odori irritanti, mentre a monte e a valle il fiume è pulito”, sottolinea ancora Sandro Zucchini.