CITTA’ DI CASTELLO – Negli ultimi 4 anni ben 277 donne si sono recate al pronto soccorso degli ospedali dell’Usl Umbria 1 (Assisi, Castiglione del Lago, Città di Castello, Media Valle del Tevere, Umbertide e Branca) con accesso con “codice rosa” o con “priorità ingresso = sospetta violenza”. Si tratta di donne con un‘età media intorno ai 40 anni e, se dai 98 accessi registrati nel 2019 i casi sono scesi a 40 nell’anno della pandemia, negli ultimi due anni si è assistito ad un nuovo incremento, con 69 casi nel 2021 e 70 nel corso del 2022.
E, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Usl Umbria 1 ha aderito alla seconda edizione dell’H-Open Week, in programma dal 21 al 26 novembre con l’obiettivo di supportare coloro che sono vittime di violenza e incoraggiarle a rompere il silenzio, fornendo strumenti concreti e indirizzi a cui rivolgersi per chiedere aiuto.
All’iniziativa, promossa da Fondazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere), partecipano oltre 170 ospedali del network Bollini Rosa – tra cui quelli di Città di Castello (che ha tre bollini) e di Gubbio-Gualdo Tadino (due) – e centri antiviolenza aderenti all’iniziativa offriranno gratuitamente alla popolazione femminile consulenze, visite, colloqui, info point e materiale informativo.
In questi giorni sarà esposta presso la hall dell’ospedale tifernate una mostra fotografica con immagini e foto contro la violenza sulle donne. Contemporaneamente sarà proiettato un video sugli schermi del servizio di Senologia, nel pannello del Pronto Soccorso e nell’atrio del nosocomio, dove durante tutto l’anno vengono esposti i numeri di riferimento in tema di prevenzione e gestione della violenza. Iniziative che sono state realizzate grazie alla collaborazione delle associazioni i Fiori di Lillà di Città di Castello e Donne Insieme dalla tua parte di Umbertide.
E le 277 donne che sono ricorse alle cure del pronto soccorso non corrispondono purtroppo ai numeri reali del fenomeno della violenza sulle donne perché in tante non denunciano il loro aggressore, come ha spiegato Gioia Calagreti, dirigente medico del presidio ospedaliero di Città di Castello, del servizio rischio clinico aziendale dell’Usl Umbria 1 e dal 2021 responsabile scientifico del “Progetto Ipazia – Strategie di prevenzione contro la violenza sulle donne e sui minori attraverso la formazione di operatori ed operatrici di area sanitaria e socio-sanitaria con particolare riguardo agli effetti del covid-19”, a cui partecipano 6 regioni italiane.
La seconda edizione dell’H-Open Week si inserisce all’interno della campagna di comunicazione e sensibilizzazione “La violenza ha molti volti: nessuna maschera per combatterla”, ideata da Fondazione Onda con la filosofa Nicla Vassallo nel corso del 2021 al fine di incoraggiare una presa in carico concreta di questo dramma da parte di istituzioni, donne, uomini, media e società civile, nonché fornire alle donne degli strumenti concreti in loro aiuto.