UMBERTIDE – Lavorare insieme per il “durante” e il “dopo di noi” al fine di dare una risposta alle famiglie e per dimostrare di essere Comunità. È quanto dichiarato dal Partito Democratico di Umbertide in occasione della giornata mondiale della disabilità.
“Il Pd di Umbertide ha sviluppato alcune riflessioni sul tema della disabilità over 65 ritenendo che su una questione come questa sia necessario lavorare tutti insieme per dare una risposta immediata anche alle emergenze che potrebbero verificarsi e per attivare tutti i canali di finanziamento possibili (a partire dal PNRR) al fine di dare una risposta vera ad un problema sempre più stringente”, recita una nota a firma PD che è stata inviata “a chi amministra la città e a chi è all’opposizione con la disponibilità ad ogni confronto costruttivo in grado di permettere di fare passi avanti sul tema dei servizi alla nostra comunità.
Non più disabile, ma semplicemente anziano: è un vero e proprio cambiamento di “status” quello che avviene agli over 65 con disabilità. E con la disabilità che lascia il passo alla “vecchiaia”, insieme al passaggio di “status” avviene un passaggio di servizi e competenze. Passaggio spesso destabilizzante, a volte addirittura drammatico.
Partendo da un riferimento normativo, possiamo citare la Legge 112/2016 del 22 giugno 2022, contenente “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive di sostegno familiare” e conosciuta dai più come la legge “del Dopo di Noi, partendo dal Durante Noi”, ossia come quel provvedimento legislativo che ha introdotto un finanziamento ed agevolazioni per misure volte a garantire un progetto di vita delle persone con disabilità grave, da continuare anche quando perdano il sostegno familiare.
Ma oltre a questa Legge nazionale, cosa potremmo proporre noi per la nostra città? – si chiede il Pd- Occorre mettere in campo misure di assistenza, cura e protezione nel superiore interesse delle persone con disabilità grave, non determinata dal naturale invecchiamento, prive di sostegno familiare in quanto mancanti di entrambi i genitori o perché gli stessi non sono in grado di fornire l’adeguato sostegno genitoriale, nonché in vista del venir meno del sostegno familiare, attraverso la progressiva presa in carico della persona interessata già durante l’esistenza in vita dei genitori.
E’ questo il passaggio su cui va posta maggior attenzione, semplificando: i disabili invecchiano, invecchiano i genitori, e rischiano di rimanere soli. Noi non vogliamo che questo succeda.
Risulta necessario sviluppare spazi, ricavandoli da immobili di proprietà comunale e non, realizzando anche mini-appartamenti gestiti da personale qualificato, per anziani over 65 portatori di disabilità, spazi che potranno essere utilizzati anche da “appoggio” per quelle famiglie monoparentali dove il genitore non può prendersi cura del figlio disabile”.
“Così facendo – afferma il segretario del Pd Filippo Corbucci – si potrebbero garantire alla persona con disabilità tutte quelle attività svolte fino al compimento del 65esimo anno di età, senza stravolgere le abitudini alla famiglia e alla persona stessa”.