Quattro associazioni dicono “no” all’autonomia regionale differenziata

UMBERTIDE – “Quattro sonori ‘no’ al disegno di legge del Governo Meloni-Calderoli che disgregherebbe l’Italia e i fondamentali diritti e servizi, tra i quali la sanità e la scuola”. E’ quanto hanno dichiarato le quattro Associazioni che sabato scorso si sono incontrate al Centro San Francesco di Umbertide, per iniziativa di Marco Locchi dell’Associazione Umbertide Partecipa.

“L’autonomia regionale differenziata, nella versione del disegno di legge approvato il 2 febbraio dal Consiglio dei Ministri, è un’organica sconnessione dei diritti di cittadinanza e creerà disparità fra cittadini e cittadini solo perché hanno una diversa residenza regionale”, afferma una nota a firma di Socialismo XXI secolo – Umbria, Umbertide Partecipa, Movimento delle Idee e del Fare, Associazione G. Casoli.

Lo hanno evidenziato subito Cesare Carini, che ha diretto il dibattito, e Marco Locchi che ha segnalato le conseguenze negative che tale riforma avrebbe in particolare per la realtà di Umbertide . I relatori, Mauro Scarpellini, Margherita Raveraira, Mauro Volpi e Lucia Marinelli hanno dettagliatamente illustrato responsabilità e pericoli. “I dubbi sulla costituzionalità sono molti. – continua la nota – Nessun dubbio, invece, sui danni che causerebbero un’autonomia senza controllo e il trattenere risorse finanziarie nelle Regioni più ricche al di fuori di ogni logica gestionale e costituzionale”. Gli esponenti delle quattro associazioni hanno quindi dichiarato “l’impegno a sostenere l’iniziativa per una legge di iniziativa popolare – proposta dal Coordinamento democrazia costituzionale – invitando a firmare la proposta per riportare in Parlamento la discussione e modificare le norme che creano ingiustizie e danni”.

Nel corso dell’incontro sono intervenuti i Sindaci di Gubbio Filippo Stirati e di Ficulle Gian Luigi Maravalle e il Presidente del Consiglio comunale di Città di Castello Luciano Bacchetta che hanno evidenziato le problematiche reali mentre l’esperto Lucio Caporizzi e, concludendo il convegno Aldo Potenza, hanno dimostrato “come la struttura di ripartizione delle risorse tributarie, secondo il disegno di legge, sia – hanno dichiarato – al di fuori di una gestione di risorse finanziarie per lo sviluppo dell’intero Paese e l’Umbria sarà tra le Regioni che verranno penalizzate”.