UMBERTIDE – “La sanità non va strumentalizzata, nemmeno in campagna elettorale”. È il messaggio, forte e chiaro, lanciato dal consigliere di Umbertide Cambia Gianni Codovini. Una critica, nemmeno troppo velata, nei confronti del movimento Patto 23 che sabato scorso aveva promosso un primo incontro con la cittadinanza incentrato esclusivamente sul tema della sanità locale per poi lanciare l’istituzione di un Comitato civico in difesa dell’ospedale di Umbertide e dei servizi sanitari locali.
“Capiamo la campagna elettorale, ma strumentalizzare la sanità per interessi di parte, non possiamo accettarlo, per il delicato tema che interessa tutti, per il rispetto di chi ci lavora e anche del grande impegno e contrasto delle opposizioni fuori e dentro il Consiglio comunale (UC; PSI, PD, M5S) allo scellerato Piano regionale sanitario della destra. – afferma Codovini che in una nota riassume cinque anni di lotta a difesa della sanità locale – In cinque anni abbiamo fatto quattro presidi presso l’Ospedale insieme ai consiglieri regionali dell’opposizione, scritto oltre 30 ordini del giorno, interrogazioni e mozioni, convocato un consiglio aperto (con l’assessore regionale alla sanità), molti incontri pubblici, mobilitato l’intero territorio (operatori e forze sindacali e politiche) per proporre un chiaro programma che è la base del nostro progetto riformista alle prossime elezioni amministrative”.
Nella nota poi il consigliere ribadisce la posizione di Umbertide Cambia in merito alla questione sanità: “per mantenere, e soprattutto potenziare i servizi ospedalieri del territorio, si deve partire dall’unicità del Presidio Ospedaliero Umbertide-Città di Castello, con i suoi due stabilimenti, nei quali potrà operare anche il nuovo ospedale di comunità, diversificando servizi, attività e processi, configurandosi così come un Polo ospedaliero unico”.
Una proposta che prevede il potenziamento del Pronto soccorso e della medicina territoriale, che significa anche aumentare i posti alla Balducci, garantire la copertura sei giorni su sette del Servizio oncologico, potenziare i servizi ambulatoriali, promuovere un progetto per l’Hospice.
“Smontare questa rete, come propone il Psr con l’Ospedale di comunità e con un distretto del tutto irrazionale, – conclude la nota – significa svuotare il servizio pubblico e le strutture dei presidi di Umbertide e Città di Castello”.