UMBERTIDE – C’è qualcosa che è stato più forte del terremoto. E quel qualcosa si chiama solidarietà. Perché di fronte agli edifici inagibili, alle persone che in un attimo si sono ritrovate senza casa o senza lavoro, si è fatta sentire, fortissima, la solidarietà di tutti gli umbertidesi. Amici, parenti, conoscenti, tutti hanno cercato di tendere una mano verso chi è stato costretto a pagare il prezzo più alto del sisma.
Ma non solo. Perché c’è anche chi è riuscito a trovare un nuovo alloggio grazie alla sensibilità della propria azienda. Come è successo a Celeste Rondini, dipendente dell’azienda Terex, che ha contattato la redazione di Notizia Diretta per raccontare la sua storia e soprattutto per ringraziare chi l’ha aiutata a fronteggiare l’emergenza.
Celeste vive – o meglio viveva – insieme al marito Filippo Urbanelli (che dallo scorso novembre è entrato a lavorare proprio alla Terex), e ai figli di 10 e 16 anni, in una palazzina in via Filippo Turati, a Pierantonio, dove abitavano anche la sorella con la sua famiglia, e i suoi genitori. In tutto nove persone che, in una manciata di secondi, hanno perso la loro casa.
“Il terremoto del 9 marzo purtroppo ha reso inagibile la nostra casa – racconta Celeste – il giorno successivo alle scosse i vigili del fuoco sono venuti per la perizia e ci hanno detto che dovevamo lasciare la casa in via precauzionale in attesa del sopralluogo dei tecnici, che è poi avvenuto martedì quando purtroppo ci hanno confermato che la nostra casa non era più abitabile”.
E così in un attimo Celeste, come tanti altri cittadini di Pierantonio ma anche di Pian D’Assino e di Montecorona, si è ritrovata senza un tetto sotto cui dormire. Le prime sere ha trovato alloggio ad Umbertide grazie all’aiuto di alcuni amici fino a martedì, quando è arrivata la telefonata, tanto gradita quanto inaspettata, da parte dell’ufficio personale.
“I dirigenti dell’azienda aveva saputo che non potevo più rientrare nella mia abitazione e mi hanno offerto, a me così come agli altri dipendenti che si sono ritrovati nella mia stessa situazione, una sistemazione presso un agriturismo in località San Benedetto. – racconta ancora Celeste – E’ stata una proposta davvero inaspettata che ho accolto molto volentieri. L’azienda ci ha messo a disposizione per 15 giorni un vero e proprio appartamento, con tutti i comfort del caso. E’ stato bello fare una doccia calda e mangiare al tavolo insieme alla mia famiglia”.
E anche si si tratta di una soluzione temporanea, grazie alla sensibilità dell’azienda, Celeste e la sua famiglia hanno potuto affrontare al meglio l’emergenza dei primi giorni. “Credo che esistano poche aziende che si prendono cura in questo modo dei loro dipendenti – dice ancora Celeste – Non posso che ringraziare di cuore Terex per l’aiuto prezioso che ci sta dando in questo difficile momento”.