UMBERTIDE – Sono 176 su un totale di 376 verifiche effettuate, gli edifici risultati inagibili dopo le scosse del 9 marzo. E’ quanto emerge dal censimento dei danni stilato dalla Protezione civile regionale. Alla data di ieri, lunedì 20 marzo, a poco più di dieci giorni dal terremoto, nel territorio comunale di Umbertide erano stati portati a compimento 376 sopralluoghi su edifici privati (ne restano ancora da effettuare 54). E l’esito mostra tutta la drammaticità dell’evento sismico perché quasi la metà degli immobili verificati è risultata danneggiata, in maniera più o meno grave. Duecento sono invece le abitazioni risultate agibili.
A fronte di questi numeri, sono 438 le persone sfollate, per un totale di 225 nuclei familiari, la maggior parte dei quali ha trovato ricovero temporaneo presso amici e parenti o presso case in affitto o in comodato d’uso. In attesa di una risposta da parte del Governo alla richiesta di stato di emergenza avanzata dalla Regione Umbria che tra l’altro consentirebbe l’accesso al CAS – Contributo per Autonoma Sistemazione, ovvero aiuti economici per sostenere le spese di un nuovo alloggio in attesa della ristrutturazione degli edifici lesionati che non avverrà certo in tempi brevi. Tra i 438 evacuati, si registrano inoltre anche 23 soggetti fragili.