UMBERTIDE – Serviranno quattro anni per ricostruire tutto ciò che il terremoto del 9 marzo ha reso inagibile. Lo ha dichiarato l’assessore regionale alla Protezione civile Enrico Melasecche intervenuto in diretta durante la trasmissione “Link” di TRG. “Possiamo contare sull’esperienza dei terremoti passati. – ha detto Melasecche – La ricostruzione potrà avvenire in quattro anni, guadagnando 2/3 anni rispetto alle procedure seguite per gli eventi tellurici che hanno interessato la nostra regione”.
Ma anche se si procederà in maniera più spedita rispetto al passato, chi dopo la scossa del 9 marzo si è ritrovato senza un tetto sotto cui dormire, dovrà fare i conti con quattro, lunghissimi, anni.
Attualmente dei circa 450 sfollati, sono circa una cinquantina le persone che trovano ancora ricovero presso la palestra di Pierantonio mentre gli altri sono stati ospitati presso amici o parenti oppure sono riusciti a prendersi una casa in affitto. Ma si tratta in ogni caso di soluzioni temporanee, in attesa che dalle Istituzioni arrivino i tanto attesi aiuti economici. Ma la speranza si chiama stato di emergenza, che la Regione Umbria ha richiesto al Governo presentando uno specifico dossier. “Attendiamo la risposta del Governo che arriverà tra qualche giorno – ha detto ancora Melasecche – la presidente della Regione Tesei è in costante contatto con il ministro per la Protezione civile Musumeci e continuiamo a sollecitare il Governo”.
Perché per ristrutturare e ricostruire i 165 edifici inagibili dislocati tra Pierantonio, Pian D’Assino e Montecorona, servono tanti soldi, “almeno 200 milioni di euro. – ha detto il sindaco Carizia – Si tratta di somme ingenti se consideriamo che il Comune ha un bilancio di 17 milioni di euro”.
Nell’immediato l’Amministrazione comunale ha stanziato circa 150mila euro, andando ad intaccare quasi totalmente il fondo di riserva, per intervenire sulle scuole e garantire ai circa 160 studenti delle scuole primaria e secondaria di primo grado di Pierantonio rese inagibili dal terremoto di portare a termine l’anno scolastico. La Regione invece è intervenuta con uno stanziamento straordinario per fronteggiare l’emergenza e garantire l’erogazione dei pasti agli sfollati e il trasporto scolastico dei ragazzi che da Pierantonio devono spostarsi a Umbertide.
Per gli sfollati invece la soluzione si chiama CAS, ovvero il Contributo per l’Autonoma Sistemazione che permetterà di rimborsare i costi dei canoni di locazione a chi, in attesa della ricostruzione, dovrà trovarsi una nuova sistemazione. Con l’obbiettivo di consentire ai pierantoniesi di restare a Pierantonio e ad una comunità che rischia di morire di tornare a rivivere.