UMBERTIDE – In attesa della decisione del Governo sulla richiesta dello stato di emergenza avanzata dalla Regione Umbria, la priorità ad oggi è quella di trovare più in fretta possibile un alloggio per le famiglie che non possono rientrare nella propria abitazione perché resa inagibile dal terremoto. Perché dei 450 sfollati circa, ancora 35/40 persone stanno dormendo all’interno della palestra della scuola di Pietrantonio che, se in un primo momento è stata senza dubbio la soluzione migliore per fronteggiare l’emergenza, ora va a poco a poco smantellata, adottando soluzioni più idonee per le famiglie terremotate.
Su questo fronte, come spiegato dalla vicesindaco Annalisa Mierla, l’Amministrazione comunale ha valutato la disponibilità di alloggi di edilizia residenziale pubblica sociale ma ad oggi tali abitazioni necessitano di interventi di messa a norma da parte dell’ATER e non sono quindi assegnabili. In ogni caso il nuovo bando regionale per l’assegnazione degli alloggi di edilizia pubblica, di prossima uscita, prevederà punteggi aggiuntivi ai fini della graduatoria di assegnazione, per le famiglie sfollate, laddove in possesso dei necessari requisiti.
Quindi la soluzione immediata è quella di ricercare gli alloggi attualmente sfitti presenti sul territorio. “Abbiamo creato una rete con tutte le agenzie immobiliari di Umbertide al fine di ricollocare tutti gli sfollati prima possibile, per chiudere il centro di accoglienza che per quanto fondamentale sia stato non potrà essere protratto a lungo. – ha spiegato il vicesindaco Mierla- Inoltre abbiamo fatto una intermediazione anche con il Fondo di housing sociale chiedendo di calmierare gli affitti presso la Fornace e abbiamo già ottenuto una riduzione dei prezzi.
Nel frattempo continua l’attività di intermediazione dei Servizi sociali che negli ultimi due giorni sono riusciti a trovare una ricollocazione per circa sette famiglie.
Po’ c’è la questione mutui perché senza la dichiarazione dello stato di emergenza le rate non possono essere interrotte e su questo fronte la vicesindaco è in contatto con Anci regionale per chiedere un incontro con il sindacato delle Banche Abi.
Ma fondamentale è anche, e soprattutto, evitare lo spopolamento di Pietrantonio. E questo passa anche per la sistemazione del campanile della chiesa, che consentirà di riaprire la strada principale, riaprire un’attività commerciale e permettere ad alcuni residenti di rientrare nelle proprie abitazioni. “Stiamo lavorando in concerto con l’ufficio tecnico della Curia vescovile e i Vigili del Fuoco, che hanno terminato il lavoro di stima del danno e abbozzato il progetto, ora sottoposto per l’approvazione dei materiali e dell’intervento alla Soprintendenza e alla Curia. – ha spiegato ancora il vicesindaco Mierla- È necessario approvare l’intervento in tempi celeri con o senza lo stato di emergenza; in tal caso si interverrà in somma urgenza come fatto per il ricollocamento degli alunni delle scuole di Pierantonio “.
Risposte in merito allo stato di emergenza potrebbero arrivare nei prossimi giorni quando sono un programma le visite nelle zone terremotate del commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli, sabato 1° aprile, e del ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, giovedì 6 aprile.