UMBERTIDE – A poco a poco il paese di Pierantonio torna a vivere. Dopo la riapertura al traffico, nei giorni scorsi, di via Leonardo Da Vinci, oggi è stata la macelleria Dragoni a riaprire finalmente i battenti, la prima attività commerciale che è tornata ad essere operativa dopo il trasferimento dei locali, fortemente danneggiati dal sisma, in una nuova sede.
Uno spostamento di un centinaio di metri, da via Leonardo Da Vinci a via Dante, che ha il sapore della ripartenza, non solo di un’attività economica ma di un’intera comunità. Che questa mattina non ha perso l’occasione per recarsi nei nuovi locali della macelleria per fare spesa ma anche e soprattutto per fare due chiacchiere con i compaesani che ultimamente sentivano solo per telefono. Un timido ritorno alla normalità, alle semplici ma preziose abitudini che il terremoto in una manciata di secondi sembrava aver spazzato via per sempre.
Terremoto che non ha solo lesionato le abitazioni private ma che ha letteralmente messo in ginocchio le attività commerciali del paese. Venti sono quelle che si sono ritrovate con i locali inagibili e che quindi stanno organizzando il trasferimento presso una nuova sede. Dalla Regione sono arrivati 373mila euro, che serviranno appunto per la delocalizzazione dei negozi, ed è di pochi giorni fa la notizia dello stanziamento da parte del Governo di un milione 120mila euro a supporto delle attività commerciali e produttive.
E intanto questa mattina la riapertura della macelleria Dragoni è stata una vera e propria festa. Quando Michela Dragoni, insieme a papà Mario e a mamma Maria Luisa, ha alzato la saracinesca, si è subito creata una lunga fila di persone, desiderose di un po’ di normalità.
“Dopo tre mesi dal terremoto siamo pronti per una nuova avventura – ha affermato la famiglia Dragoni – Questa mattina tutti i nostri clienti sono venuti a trovarci, è un piccolo passo verso la normalità e speriamo che a poco a poco torneremo alla vita di sempre. Per ripartire quando intorno c’è ancora tanto da fare, per riavviare la propria attività tra mille difficoltà logistiche ed operative, ci vuole coraggio, ma ci vuole anche amore, per il proprio lavoro, per la propria famiglia e per la gente di Pierantonio”.
Quell’amore che oggi si sentiva forte nell’aria, più forte delle scosse di quel giovedì di tre mesi fa.