UMBERTIDE – È entrata nel pieno della sua operatività la delega al terremoto, voluta dal sindaco Luca Carizia ed affidata al vicesindaco Annalisa Mierla, per la gestione diretta dell’accoglienza degli sfollati, l’erogazione dei contributi economici e la ristrutturazione degli immobili danneggiati dal sisma del 9 marzo scorso. E, a partire dal 30 giugno, arriveranno anche i soldi del Cas per la famiglie con l’abitazione principale inagibile causa terremoto.
Con la delega al terremoto, infatti, è stata creata una struttura ad hoc interna al Comune composta da cinque membri con a capo Graziano Scurria, un gruppo con competenze specifiche in raccordo tra loro (sociale, anagrafe, protezione civile, tributi e ufficio tecnico) che lavora in sinergia per una risposta diretta, escludendo tempi morti e senza ulteriori spese per l’ente comunale.
É stata eseguita un’impegnativa attività di verifica incrociata tra i dati catastali e le risultanze anagrafiche dei residenti proprietari o affittuari e al termine dei controlli, ad oggi, risultano richiedenti il Contributo per l’autonoma sistemazione (Cas) tutte le persone destinatarie di ordinanza di inagibilità, ben 175 nuclei familiari.
A decorrere dal 30 giugno il Comune erogherà il contributo di autonoma sistemazione, comprensivo delle somme dovute dalla data di dichiarazione di inagibilità dell’immobile, anticipando oltretutto la quota mensile di luglio di fatto non ancora maturata al fine esclusivo di agevolare la ricollocazione delle ultime persone che, sino ad oggi, sono rimaste nel centro di accoglienza in carico alla pubblica amministrazione.
Chi è rimasto presso il centro di accoglienza sino alla fine – il 30 giugno il centro verrà chiuso e la palestra, a partire da settembre sarà restituita agli studenti – non avrà diritto al Cas, o meglio, ne avrà diritto dal giorno in cui lascerà la struttura avendo trovato un’autonoma sistemazione.
Dal 9 marzo ad oggi, le spese di mantenimento del centro hanno gravato sulla pubblica amministrazione per circa 90mila euro in termini di pasti, pulizia giornaliera, riscaldamento, illuminazione e dotazione di bagni chimici.
Dopo gli incontri promossi dall’Amministrazione comunale, a rimanere nel centro accoglienza sono soltanto 13 persone che compongono sei nuclei familiari (sui 175 complessivi) che ad oggi non avrebbero reperito altra soluzione abitativa di loro interesse.
L’amministrazione comunale nel tentare di dare una risposta ancora più efficace alle persone con case inagibili a causa del terremoto, ha anche valutato la disponibilità di alloggi di edilizia residenziale pubblica sociale per nuove assegnazioni. Tuttavia gli alloggi al momento non occupati necessitano di interventi di messa a norma da parte dell’ ATER e non sono quindi assegnabili. È prossima però l’uscita del nuovo bando regionale per l’assegnazione degli alloggi di edilizia pubblica ai quali i cittadini con casa inagibile potranno partecipare, laddove ne ricorrano i requisiti, facendo valere questo grave disagio che determinerà un punteggio aggiuntivo ai fini della graduatoria di assegnazione.
Infine, nel pomeriggio di oggi presso la sede regionale della Protezione Civile a Foligno si è tenuto un confronto tra l’amministrazione comunale di Umbertide, il comune di Perugia e il Dipartimento regionale di Protezione civile al fine di coordinare le risposte alle particolari esigenze dei cittadini.