Umbertide al centro della ricerca universitaria sui piccoli paesi

UMBERTIDE – “(Ri)generare comunità-Voci di luogo tra passato e futuro” è il titolo del convegno che si è tenuto presso la sala della musica del Centro socio-culturale San Francesco venerdì 13 ottobre. Tema dell’incontro, che si inserisce all’interno del Progetto di interesse nazionale (Prin) “Abitare i margini oggi. Etnografie di paesi in Italia” e del dottorato Pnrr “Civitas. Riattivare la cittadinanza per ripensare il territorio”, la ricerca che ha coinvolto l’ateneo perugino, insieme alle università “La Sapienza” di Roma, di Siena e della Basilicata, sui piccoli paesi e le realtà più marginali.

L’obiettivo della ricerca è comprendere come si vive nei paesi di piccole dimensioni, osservando strategie e modi di abitare e chiamando in causa le organizzazioni sociali, elementi legati alle festività locali, la qualità della vita, nuove forme di lavoro, le dinamiche di popolamento e i flussi migratori.

A intervenire, dopo i saluti del sindaco Luca Carizia, sono stati i docenti del dipartimento di filosofia, scienze sociali, umane e della formazione di Unipg, Luca Alici, Daniele Parbuono e Manuel Vaquero Pineiro, il presidente e il direttore generale della fondazione Progetto Valtiberina, David Gori e Marta Pasqualini, gli assegnisti di ricerca dell’ateneo perugino, Elisa Rondini e Daniele Monaco.

“Abbiamo molti progetti aperti sul tema della vita nei piccoli paesi, sulla rigenerazione della socialità nei territori e delle attività che si possono svolgere in questi centri. – ha dichiarato il prof. Parbuono – Sono ricerche che riguardano tutta Italia. Ci poniamo molte domande; cosa vuol significa confine, margine, piccolo o grande. L’obiettivo che ci poniamo è quello di leggere la creatività e l’innovazione sociale che sono presenti in questi luoghi, che possono diventare senza dubbio un modello più avanzato e più ampio che riguarda sia i piccoli che i grandi centri”.

“Siamo qui per raccontare l’esperienza di una fondazione come la nostra che opera da diversi anni sul territorio. – ha aggiunto il direttore generale di Progetto Valtiberina Marta Pasqualini – La nostra è una fondazione di comunità che cerca di sviluppare comunità e lo fa guardando alla Valtiberina toscana e all’Altotevere umbro, quindi con una forte attenzione alla territorialità e alla partecipazione dei cittadini allo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio”.

L’assegnista di ricerca Elisa Rondini ha ricordato che quello messo in atto “è un progetto tutto antropologico. Siamo cinque università in tutta Italia che indagano i modi e le strategie dell’abitare nell’attualità e nel contemporaneo su tutta la nazione. Siamo ventuno paesi in tutta Italia e Umbertide è, appunto, uno di questi. Siamo al primo anno di ricerca del Prin e lo abbiamo presentato già in molte località dell’Umbria sulle quali stiamo lavorando, come Magione, Paciano e Monte Castello di Vibio. Come antropologi lavoriamo con gli abitanti di questi paesi. Facciamo una ricerca densa, parlando con le persone e osservandole”.

Il progetto è tutt’ora in corso e serviranno ancora alcuni anni di lavoro, al termine dei quali, ha spiegato la dottoressa Rondini, ci saranno “risultati con esiti scientifici che saranno al centro di pubblicazioni ed entro giugno del 2025 sarà prodotta una mostra fotografica”.