Terremoto, “Conoscerlo per non farsi trovare impreparati”

UMBERTIDE – Capire cosa sia accaduto dal punto di vista geologico il 9 marzo scorso quando il terremoto ha colpito duramente parte dei territori comunali di Umbertide e Perugia ma anche adottare tutte le misure necessarie per non farsi trovare impreparati di fronte a fenomeni che purtroppo in Umbria sono tutt’altro che rari. Ma anche e soprattutto non spengere i riflettori sui danni causati dal sisma e sulla delicata fase della ricostruzione che non è stata ancora avviata.

Sono questi i motivi che hanno spinto la Sigea – Società italiana di geologia ambientale ad organizzare in collaborazione con l’Ordine dei geologi dell’Umbria – con il patrocinio del Comune di Umbertide e del dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia –  il seminario scientifico dal titolo “La faglia altotiberina e il terremoto di Umbertide del 9 marzo 2023” che si è svolto venerdì 27 ottobre al Campus Da Vinci.

Il seminario si è aperto con i saluti del sindaco Luca Carizia, del vicesindaco con delega alla ricostruzione Annalisa Mierla, che ha fortemente voluto l’iniziativa, e del dirigente del campus Fabrizio Bisciaio. Poi la parola è passata ai tecnici – geologi, professori ed esperti – coordinati dal referente regionale di Sigea Francesco Brunelli, che hanno approfondito la storia sismica dell’Altotevere, le caratteristiche della faglia altotiberina e il terremoto del 9 marzo con la gestione dell’emergenza e i danni causati dall’evento tellurico.  

“La responsabile del terremoto del 9 marzo è la faglia altotiberina, ovvero un sistema di faglie di struttura sismogenetica che si attiva abbastanza frequentemente in maniera microsismica, con sismicità non molto elevata. – ha spiegato il geologo e referente per l’Umbria di Sigea Francesco Brunelli – Saltuariamente, come accaduto nel territorio umbertidese e perugino, si verifica una sismicità non fortissima ma che in questo caso ha provocato grossi danni”.

“Il tema del rischio sismico in Italia riguarda tutto il nostro Paese. – ha aggiunto il vicepresidente nazionale di Sigea Vincent Ottaviani – E’ importante fare il punto della situazione nei luoghi in cui sono accaduti recenti terremoti, non solo per avviare il processo di ricostruzione, ma anche per superare in Italia in metodo della ricostruzione in emergenza, cercando di standardizzare un approccio che sia quello della prevenzione, al fine di mettere in sicurezza gli edifici che sono fortemente vulnerabili, in quanto quasi sempre costruiti prima della normativa sismica”. “E’ normale che il terremoto possa tornare nei luoghi in cui ha già colpito e per questo è importante conoscerne gli effetti e cercare di proteggere i nostri edifici con la conoscenza. – ha dichiarato il geologo dell’Osservatorio “Bina” di Perugia Michele Arcaleni – Questo convegno ha proprio lo scopo di pilotare la progettazione per costruire case più sicure. I terremoti ritorneranno ma sicuramente ci troveranno più pronti di prima”.

L’importante quindi è conoscere gli effetti del terremoto, per non farsi trovare impreparati quando questo tornerà a bussare alla porta. E, in riferimento al sisma del 9 marzo scorso, continuare a “tenere alta l’attenzione – come ha affermato il sindaco di Umbertide Carizia – e pungolare chi è chiamato a decidere. E’ importante che si parli del territorio umbertidese colpito purtroppo dal sisma del 9 marzo scorso – ha aggiunto il primo cittadino – e mantenere sempre un faro acceso su quanto è accaduto”.

Fondamentale poi è la questione ricostruzione che, come spiegato dal vicesindaco Annalisa Mierla, “non è ancora partita. Stiamo aspettando delle linee guida e l’inserimento in una normativa vera e propria. – ha detto il vicesindaco con delega alla ricostruzione – Attualmente stiamo ancora gestendo l’emergenza, molto impegnativa dal punto di vista amministrativo e burocratico, e stiamo cercando di fare da tramite tra il Comune e l’Ufficio speciale per la ricostruzione della Regione Umbria , spingendo moltissimo affinché si parta al più presto”.