UMBERTIDE – La città si appresta a commemorare Don Gerardo Balbi a un anno dalla sua morte. Era il 10 gennaio 2023 quando il Musicista di Dio tornò alla casa del Padre. Per mantenere viva la sua memoria e per ricordare la sua importante figura, sono in programma due celebrazioni che avranno luogo nel pomeriggio e nella serata di sabato 13 gennaio presso la chiesa di Cristo Risorto. Alle 18 è prevista la Santa Messa in suffragio del sacerdote; il rito, celebrato dal vescovo diocesano monsignor Luciano Paolucci Bedini, sarà accompagnato dalle note dell’organo Pedrini – suonato magistralmente da Don Gerardo per tantissimi anni – presente all’interno dell’edificio religioso che è stato recentemente oggetto di restauro. Successivamente, alle 21, è invece fissato un concerto d’organo che verrà dedicato a Don Balbi. A esibirsi sarà il maestro Luca Grosso. Al termine dell’esecuzione verranno presentati i lavori di riqualificazione che hanno interessato l’imponente strumento.
Don Gerardo nacque il 29 novembre 1943. Non vedente dalla nascita è stato da sempre un grande appassionato di suono e di musica. Dall’età di sei anni era entrato nell’Istituto Serafico di Assisi dove aveva iniziato anche i primi studi musicali, proprio assecondando le sue doti innate. Oltre agli studi al liceo classico “Properzio” di Assisi, Don Gerardo si è diplomato in pianoforte al conservatorio “Morlacchi” di Perugia e poi in composizione polifonica a Pesaro. Balbi è stato insegnante nella scuola pubblica per circa trent’anni ma ha sempre prediletto l’attività concertistica che lo ha portato a esibirsi anche all’estero. Tutto questo accanto all’attività in parrocchia, dove è nata anche la sua vocazione. Era il 28 giugno 1997 quando fu ordinato presbitero e venne incardinato nella Diocesi di Gubbio. Da sacerdote, Balbi è stato sempre vicario parrocchiale a Cristo Risorto e anche parroco a Camporeggiano. Della zona umbertidese era anche vicario pastorale. Nel corso del suo ministero sacerdotale, Don Gerardo è sempre stato a fianco dei giovani, delle famiglie e del mondo della scuola. A un anno dalla sua morte il suo ricordo resta più vivo che mai.