“Sua figlia ha avuto un incidente”, truffata coppia di anziani

UMBERTIDE – Prima ha ricevuto la telefonata di un carabiniere che l’avvertiva che sua figlia aveva avuto un incidente stradale e si era messa nei guai, poi mentre il marito si era messo in auto per raggiungere la caserma di Città di Castello, ha bussato alla porta un finto agente che si è fatto consegnare monili in oro. E’ stata studiata nei minimi dettagli la truffa perpetrata ai danni di una coppia di anziani residenti a Pierantonio, in viale Antonio Gramsci.

L’increscioso fatto è accaduto lunedì 26 febbraio: erano all’incirca le 14 quando in casa della coppia – 78 anni lei, 81 lui – squilla il telefono. All’altro capo della cornetta un uomo si presenta come un carabiniere della stazione di Città di Castello e spiega alla signora che la figlia, che lavora proprio nel centro tifernate, ha avuto un incidente, sta bene e non ha riportato ferite ma nel sinistro ha investito un giovane di 28 anni che è stato trasportato in codice rosso all’ospedale di Perugia per essere operato d’urgenza.

“Appena ho sentito la voce del carabiniere mi si è gelato il sangue, ho pensato subito a mia figlia e al fatto che potesse aver avuto un incidente sul lavoro – racconta la signora – sono andata nel pallone, ero completamente in tilt”. A rendere il racconto ancora più veritiero il fatto che il carabiniere chiamava la figlia della coppia con il suo vero nome. Particolare che dimostra che probabilmente i malviventi avevano osservato la famiglia e acquisito informazioni sulle loro abitudini prima di entrare in azione. “Ad un certo punto il carabiniere mi ha passato una donna, che ha finto di essere mia figlia. Piangeva e mi diceva ‘mamma sto bene’ – dice la signora ancora fortemente provata – La voce assomigliava molto a quella di mia figlia, avevo in testa solo il pensiero che potesse accaderle qualcosa di brutto”.

Il carabiniere ha quindi proseguito dicendo che la donna era in stato di fermo perché i genitori del ragazzo investito l’avevano denunciata, l’auto era stata sequestrata e l’assicurazione del giovane aveva bisogno di garanzie. Da lì la richiesta di consegnare quanto prima la bellezza di 7.000 euro ai carabinieri. E quando la donna ha detto di non avere tutti questi soldi, il carabiniere ha ribattuto dicendo che aveva saputo da sua figlia che in casa c’era dell’oro e che avrebbe quindi dovuto preparare i preziosi perché un agente sarebbe venuto a casa di lì a poco a prenderli. Nel frattempo il marito sarebbe dovuto recarsi in tutta fretta a Città di Castello per evitare che la figlia venisse trasferita in caserma a Perugia.

Subito l’anziano signore si è messo in macchina alla volta di Castello. “Non volevo che mio marito partisse in macchina da solo – racconta ancora la signora – la nostra auto è oramai vecchia e poi faceva brutto tempo e la strada poteva essere pericolosa. Per fortuna che ho il cuore buono, altrimenti sarei morta d’infarto”.

Appena l’uomo era uscito di casa, ecco che la signora sente suonare il campanello. Era il finto agente venuto a prelevare i monili d’oro al quale la donna, In preda all’ansia per le sorti sia della figlia che del marito, consegna due catenine d’oro.

Solo quando il marito arriva a Città di Castello alla caserma dei carabinieri – quelli veri, stavolta – la truffa viene smascherata. “Ero all’oscuro di queste truffe al telefono, non pensavo potessero accadere certe cose – dichiara la signora – E’ stata un’esperienza orribile, al solo pensiero ancora mi tremano le gambe, e alla fine ci è andata bene perché poteva succedere qualcosa di ancora più brutto”.

La truffa è stata denunciata ai carabinieri che ora stanno indagando al fine di risalire all’identità dei malviventi. Dalle registrazioni delle telecamere di un vicino di casa dell’anziana coppia, sembrerebbe che i truffatori siano fuggiti a bordo di una Fiat 500 di colore grigio ma al momento non se ne hanno tracce.

Per difendersi da malviventi senza scrupoli che si prendono gioco delle persone, specie se anziane, il consiglio è quello di prestare sempre massima attenzione, diffidare da ciò che viene detto al telefono e, in caso di chiamate sospette, verificarne subito la veridicità contattando i propri familiari e avvertire le forze dell’ordine.