Addio a Don Renzo: “Sei stato amico e guida”

UMBERTIDE – Numerosi sono gli attestati di cordoglio per la scomparsa di Don Renzo. L’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Ivan Maffeis, che è sempre stato accanto al sacerdote nei quasi tre mesi di degenza ospedaliera, esprime il profondo cordoglio a nome di tutto il clero diocesano alla famiglia Piccioni Pignani e alle comunità dei fedeli di Montecorona, Monte Acuto, Pian d’Assino, Colle e Romeggio. Don Renzo, dice l’arcivescovo, era “legatissimo a queste comunità situate tra i comuni di Perugia e di Umbertide, messe a dura prova poco più di un anno fa dal terremoto che ha interessato l’alta valle del Tevere. Le definiva piccole e semplici realtà, ma c’è sempre stato un vincolo spirituale e materiale forte, che ci ha fatto vivere con amicizia ed affetto”.

Come ricorda Maffeis, don Pignani Piccioni, era stato insignito del titolo di monsignore e ed era stato nominato cappellano di Sua Santità da papa Giovanni Paolo II: “Lascia un grande vuoto – prosegue il presule –  in quanti l’hanno conosciuto, stimato ed amato come pastore di anime nell’ascoltare e nell’accogliere tutti, senza distinzioni. Era un curato di campagna dal senso ‘diplomatico arguto’ nel tessere rapporti anche con le Istituzioni e nell’avvicinare-dialogare con i ‘lontani’”.

Diverse opere e progetti,  rammenta l’Arciodiocesi tutta, sono stati da lui realizzati come la ristrutturazione-restauro dell’abbazia e basilica minore di San Salvatore, sede della sua parrocchia, le solenni celebrazioni del millenario della costruzione di questa abbazia (1008-2008) ed altre ancora per la crescita sociale e culturale delle comunità affidate alla sua guida pastorale. Anche a livello diocesano si è particolarmente distinto nei suoi numerosi e delicati incarichi ricoperti per anni in ambito pastorale ed amministrativo, non da ultimo quello di presidente del consiglio di amministrazione dell’emittente Umbria Radio InBlu vivendo un’altra bella esperienza con giovani appassionati di media.

Profondo dolore per la scomparsa del parroco viene formulato dal sindaco Luca Carizia: “Ciao Renzo, fai buon viaggio e grazie di tutto quello che hai fatto per tutti noi – scrive su Facebook il primo cittadino – Sei stato un riferimento spirituale, sociale, sportivo ed educativo. Sei stato custode della splendida abbazia di Montecorona. Sei stato un esempio. Umbertide  ti abbraccia e già ti rimpiange”.

Aveva la passione per il calcio, aiutando a far crescere umanamente e sportivamente tante generazioni di giovani che erano anche il suo orgoglio, oltre ad essere uno dei motivi centrali del suo impegno pastorale e sociale. In occasione dei suoi cinquant’anni di sacerdozio (2015), un suo amico giornalista così lo descrive: «Don Renzo ha scelto di insegnare “sul campo” i valori di un cristianesimo quotidiano, costruito sull’amicizia, sul rispetto, sulla solidarietà, sulla condivisione. In parrocchia come a scuola, dove don Renzo ha insegnato dal 1976. Allora come ora”.

Lo ricorda con queste parole Giuseppe Mordivoglia, suo ex alunno, oggi seminarista: “Don Renzo è stato il mio professore di Religione in primo e secondo superiore (anni 2000-2001). Oltre al piacevole ricordo che non entrava mai in classe a mani vuote (aveva sempre con sé una scatola di cioccolatini da condividere), non ha mai fatto una lezione frontale: alunni/studenti, lui ci riuniva intorno alla cattedra e parlava di argomenti importanti, a volte ‘scomodi’ per la nostra età, per aiutarci a imparare a vivere e soprattutto iniziare a ragionare con la propria testa”.