Successo alla presentazione del libro di Silvano Conti “Stinchi de Mavero”

UMBERTIDE – Si intitola “Stinchi de Mavero” il libro di Silvano Conti che è stato presentato giovedì 11 aprile presso la sede dell’Università della Terza Età in piazza Matteotti. L’opera, edita per la prima volta nel 1995 quando vinse il primo premio Poesia Dialettale della XIII edizione del Concorso Letterario Nazionale “Umbertide XXV Aprile”, dopo trent’anni viene riproposta dall’autore con una nuova veste arricchita con traduzioni in italiano e in inglese del testo originale scritto rigorosamente in dialetto frattigiano.

“La storia, inventata ma arricchita da personaggi e avvenimenti storici realmente esistiti e accaduti – spiega Conti – narra la tragica storia, proposta in ottava rima con voce narrante in frattigiano arcaico, di una ragazza madre che compare ad Umbertide nell’agosto del 1944 tra le macerie causate dal bombardamento degli alleati. Lei, terribilmente magra ed esile, stringe un bimbo tra le braccia e verrà chiamata dalla gente del posto “Stinchi de Mävero”, soprannome appioppato in base al fatto che in quel periodo, sotto “gli archi”, cioè all’imbocco di Via Mancini, abitava un ragazzo poliomielitico di nome Mauro che mostrava le sue esili gambe da una rudimentale sedia a rotelle”

Una storia, che prosegue in un avvicendarsi di episodi drammatici fino al nefasto ed inaspettato epilogo, che l’autore ha voluto dedicare a sua nonna che rappresenta l’immaginaria voce narrante di Stinchi de Mävero.

Alla presentazione hanno preso parte, oltre all’autore, il presidente di Unitre Corrado Baldoni, il vicesindaco con delega alla Cultura Annalisa Mierla che ha letto uno dei passi iniziali del Primo Canto, sottolineando l’importanza della tradizione dialettale, e il prof. Sestilio Polimanti che è intervenuto con collegamenti storici e interessanti considerazioni.

Silvano Conti ha poi colto l’occasione per ringraziare la casa editrice Gruppo Editoriale Locale e ha voluto ricordare John Littlewood – l’artista inglese recentemente scomparso grazie al quale ha conosciuto Brian Reed che ha curato la traduzione in inglese del libro – e Adriano Bottaccioli che aveva illustrato il libro del 1994 con disegni che lo scrittore ha voluto riproporre in sua memoria anche nella nuova edizione.