UMBERTIDE – La città di Umbertide è tornata a commemorare il 25 Aprile, ricorrenza dal doppio significato che quest’anno coincide con l’80esimo anniversario del bombardamento di Borgo San Giovanni, costato la vita a settanta umbertidesi, e il 79esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista.
Questa mattina, giovedì 25 aprile, dopo le celebrazioni a Montecastelli e Pierantonio, dalla Piattaforma, luogo simbolo della Resistenza umbertidese, è partito il corteo che ha attraversato via Roma, piazza Marx, via Unità d’Italia e via Garibaldi, per rendere omaggio ai monumenti ai Caduti con la deposizione di una corona di alloro. Ad aprire il corteo la Banda musicale cittadina diretta dal maestro Galliano Cerrini, seguita dal sindaco Luca Carizia insieme a tutta la Giunta comunale, dalle associazioni combattentistiche, dai rappresentanti delle forze dell’ordine, dall’Anpi e da tanti umbertidesi.
Poi in piazza XXV Aprile, l’allora Borgo San Giovanni distrutto dal bombardamento del 25 aprile 1944, si è svolta la cerimonia religiosa, con la celebrazione della santa messa officiata da mons. Pietro Vispi insieme ai sacerdoti della città. Nella sua omelia don Pietro ha fatto riferimento a San Marco, di cui si celebra la ricorrenza proprio il 25 aprile, e al Vangelo “che ha fatto sì che si affermasse l’idea di persona, di uomo, come soggetto libero e spirituale che non può essere ridotto ad oggetto. Noi cristiani e non solo – ha detto – dobbiamo sentirci in debito per questo dono, che vogliamo offrire e riproporre anche nei nostri giorni. Sappiamo a quali abissi di disprezzo e di inumanità giunse la follia di talune ideologie e come anche i nostri giorni ci hanno fatto conoscere purtroppo altre forme programmate di distruzione e di annullamento di popoli e classi sociali. In questo orizzonte – ha detto ancora don Pietro – chiediamo al Signore di non farci dimenticare come all’indomani dalla guerra la molteplicità di forze politiche ha saputo porre le basi della nostra Italia libera e democratica e ha scritto la nostra Costituzione, profondamente impregnata di valori cristiani”.
Nel corso della cerimonia alcuni bambini hanno letto i nomi delle vittime del bombardamento, a cui sono state dedicate anche delle mattonelle cosiddette d’inciampo, realizzate dall’Università della Terza Età di Umbertide, e collocate nel luogo in cui persero la vita i settanta umbertidesi. Lungo la piazza sonno state poi installate, in via sperimentale, delle porte di legno ad indicare gli ingressi delle case distrutte dalle bombe sganciate dagli Alleati nel tentativo di distruggere il ponte sul Tevere.
Alla funzione religiosa è seguita poi la cerimonia civile con gli interventi del sindaco Luca Carizia e della Presidente della Regione Donatella Tesei, che ha scelto proprio Umbertide per festeggiare il 25 aprile. Non sono però mancati momenti di tensione, quando, non appena la presidente Tesei ha preso la parola, gli esponenti dell’Anpi hanno abbandonato la piazza, intonando le note della canzone partigiana “Fischia il vento”. “Dal 1945 al 2018 l’Anpi ha partecipato alle celebrazioni istituzionali nel comune di Umbertide, esprimendo dal palco il suo sostegno alle vecchie e nuove resistenze – recita un comunicato a firma dell’Anpi diffuso questa mattina – Purtroppo anche quest’anno, come è successo negli scorsi cinque anni, non ci è stata data l’opportunità di parlare dal palco, insieme alle altre Istituzioni. Chiediamo quindi al Governo cittadino – continua la nota – di riconoscere all’Anpi il suo ruolo di istituzione antifascista, promotrice di memoria e democrazia, restituendoci uno spazio di parola sul palco della Festa della Liberazione dal giogo nazifascista”.
“Il 25 Aprile si celebra oggi in ogni Comune dell’Umbria ma ho voluto scegliere Umbertide perché qui si celebra un doppio anniversario importantissimo, non solo quello della Liberazione ma anche quello del bombardamento. – ha detto la presidente Tesei – Oggi siamo qui a condividere la storia e il dolore di quel momento ma anche la festa della Liberazione con l’auspicio che ci si adoperi, tutti insieme, per la pace e per una cooperazione internazionale”.
“Il 25 aprile per Umbertide ha un doppio significato: è tragedia, distruzione e sofferenza ma è anche gioia, rinascita e liberazione dalle barbarie nazifasciste. – ha detto il sindaco Luca Carizia nel suo intervento – Il bombardamento doveva colpire il ponte e invece colpì un intero quartiere, causando morte e distruzione, quella morte e distruzione che anche oggi vivono parti del mondo a noi vicine. Dobbiamo fare tutti quanti uno sforzo per parlare di pace, per far parlare le parole e non le armi. Dal 25 Aprile è nata l’Italia repubblicana e democratica, – ha detto ancora Carizia – di fronte alle impegnative sfide del futuro dovremo essere uniti, pur nel rispetto delle diversità, per far sì che vinca la pace e non la guerra, la vita e non la morte. Viva la libertà, viva l’Italia, viva Umbertide”.
Le celebrazioni del 25 Aprile proseguiranno nel pomeriggio alle ore 18 quando in piazza XXV Aprile Mario Tosti presenterà il suo ultimo libro “1944: dalla barbarie verso la civiltà”. Sarà inoltre visitabile anche la mostra fotografica “Umbertide XXV Aprile 1944” organizzata dal Centro socio culturale San Francesco con la collaborazione con la sezione locale dell’Anpi, che mette a confronto le foto storiche del dott. Balducci del 1944 con gli scatti di oggi.