UMBERTIDE – Tutti uniti per salvare la Madonna della pace. A poche ore dall’atto vandalico a opera di ignoti con cui è stato deturpato l’affresco di via Alberti realizzato da Settimio Rometti, già c’è chi si è fatto avanti per partecipare al restauro dell’opera.
Le prime che hanno fatto sentire la propria voce sono state le Ceramiche Rometti: “Con dispiacere e profonda tristezza abbiamo appreso che una delle opere del nostro fondatore, Settimio Rometti, è stata oggetto di atti vandalici. Questo atto, che colpisce non solo il patrimonio artistico della nostra azienda ma anche la storia e la cultura della nostra comunità, ci lascia addolorati. Intendiamo sicuramente dare il nostro sostegno per il recupero e il restauro di ciò che rimane di questa importante testimonianza artistica. Non permetteremo che un atto di inciviltà cancelli la bellezza e il valore di un’opera così significativa. Siamo certi che, con l’aiuto e il supporto di tutti, potremo ridare nuova vita a questo pezzo della nostra storia. La Rometti rimarrà sempre al fianco della cultura e dell’arte, valori che continuiamo a sostenere e promuovere con il massimo impegno e dedizione”. A dare il proprio contributo è pronta anche la Confraternita di San Bernardino. “Abbiamo intenzione, fatte salve le dovute intese con l’eventuale proprietà e autorità competenti quali Comune e Sovraintendenza, di accollarci l’onere del restauro dell’edicola votiva della Madonnina, assieme anche con tutti coloro (enti, parrocchie, associazioni, privati cittadini o aziende) che vorranno unirsi al fine di restituire, riparata alla città, questa devozione. La devozione risulta essere del 1965 per mano di Settimio Rometti, artista e fondatore dell’omonima e prestigiosa manifattura ceramica che ha sede in città, fatta su edicola probabilmente risalente ad epoche anteriori e priva dei dipinti originali”. Proseguono dalla Confraternita: “La devozione per altro è di una modernità e contemporaneità incredibile, infatti venne prodotta in nome della pace, in un periodo in cui i rapporti tra Stati Uniti e Unione Sovietica erano tesissimi, si veniva dalla crisi di Cuba del 1962 e l’inizio della corsa agli armamenti, situazione che aveva spinto Papa Giovanni XXIII a scrivere l’enciclica “Pacem in Terris” appello alla Pace che ancora oggi mantiene tutta la sua carica idealistica sulla Pace e contro il ricorso alle armi come strumento di risoluzione della controversie internazionali e la proliferazione della armi convenzionali e nucleari (cui si sono sommate quelle chimiche e batteriologiche). La Madonna con il braccio alzato sembra sfidare e voler fermare i responsabili delle tensioni e della guerra fredda di allora e di tutte le guerre, un urlo straziante a difesa del Bambino in braccio rivolto verso il sicuro seno materno, eco e paradigma di tutte le madri che oggi urlano per i massacri nelle 42 guerre in corso di cui Ucraina e Gaza sono quelle più famose”.