Il PD boccia il bilancio 2025: “Investimenti inesistenti e tasse al massimo”

UMBERTIDE – È una bocciatura piena quella che fa il Partito Democratico del bilancio di previsione 2025 del Comune di Umbertide. Un bilancio, dicono, “con investimenti e manutenzioni inesistenti, tasse e tributi al massimo e una gestione fallimentare di Multiservices”.

“Il bilancio 2025 che come Partito Democratico abbiamo bocciato certifica un’ amministrazione incapace di guardare al futuro della città e capace solo di aumentare le tasse. – recita una nota a firma del Gruppo consiliare Pd- Tari, Irpef, tariffe cimiteriali: tutto al massimo, i cittadini umbertidesi sono tra i più tartassati dell’Umbria.

Per il 2025 non si prevedono investimenti e non esiste un piano di manutenzioni straordinarie, e quanto ce ne sarebbe bisogno guardando le condizioni di strade, marciapiedi, parchi e piazze del centro e delle frazioni.

L’unica società a maggioranza del Comune di Umbertide, Multiservices, è ridotta al collasso con un bilancio in perdita e prossima alla chiusura”.

E ancora su Multiservices il PD critica “questa destra che decide di vendere la rete pubblica del metano per fare cassa senza una visione di futuro e facendo finta che tutti gli investimenti che dovevano essere fatti come da offerta di gara da Multiservices sulla rete siano stati fatti davvero.

Si preferisce navigare a vista, – continua la nota – non curandosi di cosa succede nella nostra città dove oltre 600 persone hanno perso il posto di lavoro a causa della crisi dell’Automotive che ad Umbertide può avere conseguenze devastanti.

Nel bilancio 2025 non ci sono interventi per calmierare le tariffe, non ci sono interventi verso i nuclei familiari in difficoltà. C’è però una progressiva diminuizione dei servizi, non ci sono investimenti sul sociale, sulla cultura, sulle politiche ambientali (il centro per le energie rinnovabili Mola Casanova è ormai chiuso definitivamente lasciato nell’incuria).

Umbertide da città manifatturiera rischia di diventare la città dei supermercati, con una nota: se le aziende licenziano e le famiglie sono in crisi, anche per i supermercati la vita si farà complicata.

Il voto contrario al bilancio 2025 – concludono i dem – non è solo un voto contrario alle scelte fatte (o meglio non fatte) ma è anche un voto fortemente contrario a questa amministrazione che si comporta come l’orchestra sul Titanic che continua a suonare facendo finta di niente mentre la nave affonda”.