Proseguono senza sosta le indagini dei carabinieri guidati dal Maggiore Giovanni Palermo dopo la rapina messa a segno da tre malviventi la mattina di mercoledì 26 gennaio presso l’ufficio postale di via Pitulo.
Le ricerche sono scattate immediatamente dopo la fuga dei banditi e sono state attentamente visionate tutte le immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza che controlla i principali punti di accesso della città, ma ad oggi dei rapinatori nessuna traccia. Anche perché dopo aver aggredito una guardia giurata, rimasta ferita con una prognosi di venti giorni per contusioni varie e un’infrazione dello sterno, sparato dei colpi di fucile seminando il panico tra i tanti cittadini in attesa dell’apertura dell’ufficio postale per ritirare la pensione, si sono dileguati con un bottino di 300mila euro su un’auto, poi risultata rubata, che è stata successivamente abbandonata e sostituita con un veicolo “pulito”.
Un colpo da professionisti insomma, studiato nei minimi dettagli. Da come hanno agito è pensabile che i malviventi abbiano sondato attentamente il territorio prima di entrare in azione, ma è anche probabile che si siano appoggiati ad un basista. Ed è questa una delle ipotesi su cui si starebbero concentrando le indagini degli inquirenti, un’opzione che deve essere presa in considerazione di fronte ad un colpo come questo, la cui precisione potrebbe fare pensare che i malviventi possano essersi appoggiati ad un complice, conoscitore del territorio umbertidese.
Ad oggi però nessuna pista è esclusa e le ricerche proseguono serrate.