UMBERTIDE – Prendere in mano una pistola (giocattolo), coprirsi il volto con un passamontagna e poi ritrovarsi alla stazione per salire su un treno e fare i bulli, mostrarsi superiori e pericolosi, lungo la tratta Umbertide – Città di Castello. Oppure sfidarsi online a suon di insulti per poi darsi appuntamento al parco Ranieri e darsele di santa ragione.
E’ quello che sta succedendo – forse da molto tempo ma è venuto a galla solo ora con tutta la sua drammaticità – tra gruppi di giovani umbertidesi e tifernati, che si sono resi protagonisti anche di video, montati ad arte e diffusi sui canali social, e che ora sono al vaglio degli inquirenti. Che stanno cercando di capire cosa si nasconda dietro quelle immagini, dove ragazzini, anche minorenni, sparano in aria o contano banconote da 50 e 100 euro.
Alcuni dei giovani protagonisti del video sarebbero già attenzionati dai servizi sociali comunali, in quanto appartenenti a nuclei familiari che vivono in condizioni di profondo disagio.
Sulle indagini vige il più stretto riserbo ma intanto nella società civile non si parla d’altro. Anche perché quelle immagini (che Notizia Diretta ha ritenuto opportuno non pubblicare), stando ai tanti commenti sui social, per alcuni sono arrivate come un fulmine a ciel sereno, destando preoccupazione e rabbia, per altri sono state solo la triste conferma di un fenomeno purtroppo assai diffuso, oramai non solo nelle grandi città ma anche nelle piccole realtà come Umbertide.
Molto probabilmente la sfida tra gruppi, e in un certo senso la sfida al mondo intero, potrebbe essere iniziata in rete, dove è oramai di moda duellare e competere online, e dove la visibilità è massima: non a caso il video che poi è finito nelle mani degli inquirenti in cui si vedono giovani incappucciati, con pistole e soldi in mano e risse al parco, appena pubblicato su Instagram in pochissimo tempo avrebbe raggiunto decine di migliaia di visualizzazioni.
Per poi passare dalla rete alla realtà, a sfidarsi al parco Ranieri e non solo, oppure a mostrare la propria presunta superiorità indossando un passamontagna e afferrando in mano una pistola.