Un piazzale dedicato alla violinista umbertidese Ebe Igi

UMBERTIDE – Sarà dedicato a Ebe Igi, la giovane e talentuosa violinista umbertidese prematuramente scomparsa, il piazzale che si apre sul retro del Centro socio-culturale San Francesco.

La proposta di intitolare questo spazio a Ebe Igi è stata avanzata dall’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Umbertide, dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Umbertide e dal Chorus Fractae “Ebe Igi” che, con il proprio talento, porta in giro per l’Umbria e per l’Italia il nome della città e della violinista umbertidese, di cui quest’anno si celebrano i 110 anni dalla nascita.

La cerimonia di intitolazione si terrà sabato 2 aprile alle ore 17 alla presenza del sindaco Luca Carizia, della vicesindaco con delega alle Pari Opportunità Annalisa Mierla, della presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Umbertide Gloria Volpi e dei sui membri e della presidente del Chorus Fractae “Ebe Igi” Elvira Monni. A seguito della cerimonia istituzionale si svolgerà una esibizione del coro cittadino diretto dal maestro Paolo Fiorucci accompagnata dalle note del violino della maestra Sara Bonucci.

Lo spazio che verrà intitolato a Ebe Igi insiste, non a caso, su una zona strettamente legata alla musica, per la presenza in particolare del Centro socio – culturale San Francesco e del Museo di Santa Croce, spesso sede di concerti.

La storia di Ebe Igi Ebe Igi, figlia di Ivo ed Eletra Butturi, nasce ad Umbertide, in via Mancini, il 26 agosto 1912 da una famiglia della piccola borghesia cittadina (suo padre è impiegato comunale, sua madre casalinga) e vive in via Petrogalli n. 6, nel cuore del quartiere di San Giovanni. Comincia lo studio del violino agli inizi del 1921, a nove anni, unica ragazza di un gruppo di giovani che frequentano la scuola del professor Decio Ajò, da poco istituita in paese col nome di “Scuola d’arco”, e alla quale il Comune eroga un contributo di 150 lire al mese. Molto appassionata alla musica, la piccola Ebe si reca con la mamma a Gubbio, dove insegna stabilmente il maestro Ajò, per altri due giorni a settimana per prendere altre lezioni. Successivamente studia a Bologna con il maestro Supino. Ebe Igi si rivela molto dotata e prosegue con profitto gli studi per nove anni. La sua arte non passa inosservata ad Umbertide dove ancora studentessa tiene applauditi concerti come solista, accompagnata al pianoforte dal maestro Alessandro Franchi, direttore della banda musicale, o dal pianista e compositore Raffaele Zampa, grande musicista oltre che notaio. Nel 1930 la ragazza si diploma in “Magistero di Violino” presso la Regia Accademia Filarmonica di Bologna, con il maestro Angelo Consolini, uno dei massimi esponenti della scuola d’archi bolognese, con la “magnifica votazione” di 30/30, “premio meritatissimo alla sue nobili fatiche” ed al suo “felicissimo temperamento di violinista”. Pochi mesi più tardi, il 12 novembre 1930, purtroppo la ragazza muore, appena diciottenne, all’ospedale di Perugia.

Il suo decesso repentino e immaturo colpì molto gli umbertidesi e tutto il paese partecipò ai funerali. Per la sua tomba sotto i “portici”, nell’emiciclo destro del cimitero di Umbertide, il giovane artista Corrado Cagli, allora direttore artistico alle Ceramiche Rometti, scolpì un lucente bassorilievo di ceramica in “Nero Fratta”, in cui è raffigurato un volto di donna reclinato all’indietro, poggiato su un’ala, un ramoscello reciso ed un violino che pare irrimediabilmente abbandonato.

Il Chorus Fractae Ebe Igi Un coro polifonico porta oggi ad Umbertide il suo nome: il Chorus Fractae Ebe Igi. Costituito da un gruppo di appassionati nel 2000, sotto la guida del professor Nicola Lucarelli, attualmente è diretto dal maestro Paolo Fiorucci e conta oltre trenta coristi. Ha un repertorio che spazia nei più vasti campi, dal classico – tradizionale al moderno, e ricorrendo quest’anno 110 anni della nascita di Ebe, i componenti organizzeranno una manifestazione in suo onore in cui ne ricorderanno le straordinarie doti musicali, facendone conoscere la vita e l’attività artistica.