PIETRALUNGA- “Le terribili immagini di questi giorni, almeno in Europa e dopo due terribili guerre mondiali, non pensavamo certo di rivederle. Oggi invece siamo costretti a vedere città distrutte, morti per le strade, bambini soli, milioni di persone in fuga. Se da queste immagini un insegnamento possiamo trarre è quello di non dare mai per scontato che raggiunto un risultato esso è acquisito per sempre”. Queste le parole che accompagnano l’iniziativa del Campus “Leonardo da Vinci” di Umbertide che con i suoi studenti aderisce al progetto “Per non dimenticare. Sulle tracce della Brigata San Faustino’ che avrà luogo a Pietralunga, comune dove non a caso sorge il monumento al partigiano.
Proprio Pietralunga, ed in particolare l’Abbazia di San Faustino, è stata rifugio e base importante per chi voleva combattere i nazifascisti, per chi non voleva imbracciare un fucile contro altri fratelli italiani, per chi non voleva finire deportato in Germania.
Sono stati due dirigenti scolastici in pensione Alberto Stella e Carlo Chianelli, insieme al segretario dell’ANPI di Pietralunga Furio Benigni, a proporre alla dirigente del Campus Franca Burzigotti il progetto, accolto con entusiasmo, e che prevede venerdì 8 aprile un vero e proprio viaggio della memoria per tre classi del Campus (una terza e due quarte) accompagnate dai docenti Simona Bellucci e Gianluca Guiducci e dai due ex dirigenti. Furio Benigni avrà il compito di illustrare i luoghi e i fatti correlati di quelle che furono tra le più belle pagine della Resistenza italiana in Umbria, partendo dalla località Tre Ponti fino a Carpini di Montone e quindi al Borgo e all’abbazia di San Faustino, ricca di storia antica e recente, per poi sostare a Pietralunga per una visita al monumento regionale del Partigiano ed al Museo della Resistenza. Parteciperà Flaminia Bonfigli, figlia di Mario Comandante la Brigata San Faustino.
L’iniziativa sarà estesa anche ad altre scuole, “nella convinzione – dicono gli organizzatori – che la conoscenza delle atrocità perpetrate nei nostri territori durante il passaggio del fronte contribuisca a far crescere nei giovani l’avversione alla guerra e all’oppressione”.