UMBERTIDE – Manca ancora l’ufficialità ma Regione e Asl sembrano aver fatto dietrofront sulla decisione di chiudere il Pronto Soccorso di Umbertide. D’altronde, da quando nella giornata di sabato si era diffusa la notizia della sospensione, a tempo indeterminato, del Pronto soccorso, è stato un susseguirsi di comunicati stampa e dure prese di posizione da parte di tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, che si erano scagliate contro una decisione che avrebbe privato la popolazione umbertidese di un servizio essenziale.
Il “no” bipartisan alla chiusura del Pronto soccorso avrebbe quindi indotto Regione e Azienda Sanitaria a tornare sui propri passi. Durante il fine settimana non sono mancate telefonate e riunioni tra l’Amministrazione comunale di Umbertide (che pare non fosse stata informata della chiusura), la Regione Umbria e l’Asl e alla fine hanno prevalso, almeno per ora, le esigenze dei cittadini di Umbertide.
Il Pronto Soccorso quindi resterà aperto e mercoledì non inizieranno più i lavori di ristrutturazione (evidentemente tutt’altro che urgenti) a causa dei quali, secondo l’Azienda sanitaria, sarebbe stato necesssario sospendere il servizio.
E se il pericolo della chiusura del Pronto Soccorso è, almeno per ora, scongiurato, restano ancora aperte altre questioni che sembrano comunque minare la continuità del servizio. A partire dalla carenza, oramai cronica, di personale visto che ad oggi il Pronto soccorso di Umbertide – che all’anno registra circa 15mila accessi, rispondendo alle esigenze, oltre che della popolazione umbertidese, anche degli abitanti dei piccoli comuni limitrofi e delle frazioni a nord di Perugia – può contare su soltanto due medici (un terzo è andato in pensione ad inizio estate e non è stato sostituito) oltre a 12 unità del personale infermieristico, numero che non consente di attivare il servizio di triage, fondamentale per una corretta valutazione e classificazione dei pazienti che si recano al Pronto Soccorso.
E poi c’è il Piano sanitario regionale che ad oggi, per Umbertide prevede un ospedale di comunità, dotato non più di un Pronto soccorso, ma di un servizio di Primo intervento, che è finalizzato alla visita e al trattamento delle patologie urgenti a bassa gravità mentre, in casi da codice rosso, si limita alla stabilizzazione e al trasporto dei pazienti presso il Pronto soccorso più idoneo. Il Primo intervento poi non garantisce una copertura h24 e 7 giorni su 7, ma solitamente è operativo solo nei giorni feriali dalle 8 alle 20.
Insomma, il Pronto Soccorso di Umbertide non chiude, per ora, ma il suo futuro appare tutt’altro che roseo.