Concorso in rapina, tre giovani finiscono agli arresti domiciliari

CITTA’ DI CASTELLO – Avevano messo a segno una rapina presso una stazione di rifornimento di Città di Castello, minacciando il titolare con un machete per poi darsi alla fuga con un bottino da 2.000 euro, e ne avevano tentata un’altra, per fortuna non riuscita, ai danni di un autogrill a Pieve Santo Stefano,ì. E’ con l’accusa di rapina in concorso che tre giovani tra i 22 e i 25 anni, tutti residenti tra Città di Castello e San Giustino, sono finiti agli arresti domiciliari.

Sono stati i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Città di Castello, in collaborazione con quelli di Sansepolcro, a dare esecuzione ad una ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Perugia con la quale è stata disposta la misura degli arresti domiciliari nei confronti di tre soggetti per il reato di rapina in concorso avvenute lo scorso dicembre presso le aree di servizio di Città di Castello e Pieve Santo Stefano.

Dalle indagini svolte dai carabinieri sarebbe emerso anche il “modus operandi” degli indagati: con il volto travisato ed armati di machete e di roncola, si presentavano presso i distributori di carburante facendosi consegnare dalle vittime gli incassi giornalieri.

La prima rapina, avvenuta poco prima di Natale, ha interessato un distributore di Città di Castello; i malviventi, dopo aver puntato alla testa del titolare del distributore di carburante un machete, lo avevano costretto a farsi consegnare l’incasso di circa 2.000 euro. Subito dopo si erano allontanati a bordo di una autovettura di grossa cilindrata, in sosta poco lontano e con il motore acceso dove li attendeva un quarto uomo.

Nella seconda rapina, realizzata qualche giorno dopo Natale, gli indagati, sempre armati di machete, avevano fatto irruzione all’interno di un autogrill di Pieve Santo Stefano e, mentre uno minacciava un cliente, l’altro intimava il cassiere a farsi consegnare le chiavi della cassa e della cassaforte. In quel caso la rapina non fu messa a segno perché il terzo uomo, rimasto fuori a fare “il palo”, avvisò i complici dell’arrivo delle forze di polizia. I tre allora si erano allontanati a bordo della stessa autovettura utilizzata per la rapina di Città di Castello guidata da un quarto uomo, facendo perdere le loro tracce.

Vista la gravità dei fatti denunciati dalle vittime, i Carabinieri di Citta di Castello e di Sansepolcro hanno eseguito una serie di accertamenti investigativi coordinati dalla Procura di Perugia. Indagini tecniche e attività di perquisizioni hanno quindi consentito l’acquisizione di una serie di elementi probanti circa la responsabilità di quattro persone, tutte residenti nell’Alta Valle del Tevere: un 24enne argentino residente a Città di Castello, un 25enne di Città di Castello, un 22enne marocchino residente a San Giustino e un 28enne ghanese residente a Città di Castello.

Valutati gli elementi e le fonti di prova, i primi tre sono finiti agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, presso le loro abitazioni mentre il 28enne è indagato a piede libero.