MONTONE – La tradizione non si dimentica. E’ tutto pronto per la rivocazione contadina della battitura a fermo, organizzata dall’associazione Montone agricoltori, in programma sabato 13 e domenica 14 alla Fattoria di Mielisa. In questi giorni i contadini stanno provvedendo alla mietitura del grano e alla preparazione delle grigne e della barca, in vista del prossimo fine settimana, quando ancora una volta in località Corlo si potrà rivivere il fascino dell’antica tradizione della battitura.
Con la rievocazione della battitura del grano sarà infatti possibile tornare indietro nel tempo e conoscere da vicino un’antica pratica agricola che ha segnato la vita rurale per secoli. La battitura del grano è stata una pratica comune nel corso della storia umana, con radici che affondano nell’antichità. Prima dell’avvento delle macchine agricole moderne, era un processo laborioso che richiedeva il coinvolgimento di tutta la comunità agricola che si riuniva per lavorare insieme e battere i raccolti di grano per
separare i chicchi dalla paglia.
Durante la rievocazione storica della battitura , vengono utilizzate macchine e strumenti tradizionali, tra cui il trebbiatrice, che separa i chicchi dalla paglia attraverso l’uso di pale o setole rotanti. Non si tratta quindi della semplice riproduzione di un’antica pratica agricola; la rievocazione della battitura è un evento culturale che mira a preservare le tradizioni e la memoria collettiva delle comunità agricole, nonché ad educare le nuove generazioni sulle radici dell’agricoltura e dell’alimentazione. Un’esperienza coinvolgente insomma che permette alle persone di immergersi nella storia e di apprezzare le tradizioni agricole del passato.
Sabato 13 luglio, quindi, a partire dalle 18.30 avranno inizio le prove delle battitura. Alle 19.30 spazio alla festa nell’aia. Si continua domenica: alle 17.30 prenderà il via la rievocazione della battitura. La giornata si concluderà alle 20.30 con la cena al ristorante “Adamo” (per le prenotazioni è possibile chiamare il numero 0759306445).
