UMBERTIDE – E’ stata raccontata in un libro di quasi duecento pagine la storia di Fausto Fornaci, il giovane aviatore umbertidese che, dopo aver partecipato ad oltre 60 combattimenti aerei sui vari fronti della Seconda Guerra Mondiale, morì il 6 febbraio 1945 a soli 27 anni abbattuto da tre caccia inglesi. Ad ottant’anni dalla sua morte, l’appassionato di storia locale Massimo Pascolini ha voluto dedicargli un libro, dal titolo “Fausto Fornaci. Vita e morte di un asso dell’aviazione”, presentato sabato 8 febbraio presso la nuova sala del cinema Mini Metropolis in Piattaforma. Erano presenti, oltre all’autore, gli storici prof.ssa Simona Bellucci e prof. Giovanni Codovini, l’esperto in storia dell’aeronautica Paolo Pesaresi, i familiari di Fausto, la nipote Cinzia Fornaci e la pronipote Alice Ricco, e il colonnello Arturo Petillo, presidente dell’Associazione Arma Aeronautica dell’Umbria accompagnato dal labaro della sezione di Perugia.
E’ stata la pronipote Alice Ricco ad aprire la presentazione, ringraziando Massimo Pascolini che “con delicatezza e professionalità ha saputo ripercorrere la vita di Fausto da aviatore e da uomo. Questo libro – ha aggiunto – è il miglior modo per ricordarlo e per celebrare gli ottant’anni dalla sua morte”. Dopo il breve saluto del colonnello Petillo, sono stati gli storici Pesaresi, Bellucci e Codovini a ricordare Fornaci. Una figura per certi versi controversa dal momento che Fornaci, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, decise di aderire, insieme ad altri 15mila volontari, alla Repubblica Sociale Italiana. Quella di Fornaci è dunque una memoria che può essere anche divisiva, ma, come ha spiegato Codovini, “Fornaci rappresenta il simbolo di un’epoca, è una delle tante voci della memoria storica locale”. D’altronde, ha aggiunto la prof.ssa Bellucci, “Umbertide ha fatto i conti sin da subito con questo suo passato visto che già nel 1953 l’allora sindaco Serafino Faloci, ex combattente del gruppo Cremona, concesse gratuitamente la terra per costruire la tomba per Fausto”, ha raccontato Simona Bellucci.
“Coloro che dopo l’armistizio partirono per il nord Italia lo fecero con l’obiettivo di difendere la popolazione dai massicci bombardamenti degli angloamericani che, nel tentativo di colpire i bersagli strategici, sganciavano bombe che finivano sulle città causando centinaia di morti. – ha spiegato Pesaresi – Fausto quindi fu uno di quei tanti giovani che si sentirono in dovere di riprendere a volare per difendere per quanto possibile la popolazione italiana”.
Un libro quello su Fausto Fornaci che è nato quasi per caso visto che il suo autore lo scoprì solo nel corso di alcune ricerche sui caduti umbertidesi della Seconda guerra mondiale. “Non conoscevo Fornaci ma la sua storia mi ha subito incuriosito – ha raccontato Pascolini – Mi ha incuriosito soprattutto il fatto che per Fausto vennero celebrati due funerali; da qui ho deciso di concentrare le mie ricerche sulla sua figura. Dopo qualche mese sono riuscito poi a rintracciare gli eredi che mi hanno fornito materiale inedito che mi ha permesso di indagare la figura di Fornaci e di scrivere questo libro”.
Durante la presentazione è stato proiettato anche un breve filmato sulla Regia Aviazione in Russia e sul ritrovamento dei resti dell’aereo nel 2002. La mattinata si è poi conclusa con la visita presso il cimitero monumentale di Umbertide per la deposizione di una corona di alloro sulla tomba dell’aviatore umbertidese e per una breve cerimonia religiosa presieduta da don Pietro Vispi.


