Alla Rocca “À rebours” di Armando Fettolini

UMBERTIDE- Verrà inaugurata sabato 22 giugno alle ore 18 la mostra “À rebours” di Armando Fettolini, allestita nelle sale della Rocca e visitabile fino al 28 luglio. L’esposizione, a cura di Simona Bartolena e Luigi Cavadini, racconta gli ultimi vent’anni della ricerca artistica di Armando Fettolini, presentando opere datate dalla fine degli anni Novanta ai nostri giorni. 

Il percorso artistico di Fettolini inizia alla metà degli anni Settanta, con gli studi all’Istituto d’Arte di Monza, e prosegue, senza sosta, fino ad oggi, in una costante e coerentissima evoluzione. Elemento di continuità nella ricerca dell’artista è l’indagine dell’animo umano, in tutta la sua complessità. Materiche, profondamente espressive, in bilico tra figurazione e astrazione, le opere di Armando Fettolini procedono da sempre per serie tematiche, entrando e uscendo da temi iconografici che compongono la trama di un unico grande racconto.  

Più di quarant’anni nell’arte: un’arte senza confini, sempre sentita e sincera, che ama la sperimentazione e la libera espressione, restando fedele alla pittura, la sua tecnica d’elezione. Pur continuando a guardare al futuro con entusiasmo e costante voglia di rinnovarsi, Fettolini oggi si può concedere con serenità uno sguardo indietro, immaginando un percorso che racconta il suo passato, accompagnandoci fino al presente. Un viaggio che ha richiesto dedizione e sacrificio, ma che ha portato anche bellezza e gioia. 

La mostra presenta un’ampia selezione di lavori, tra dipinti, sculture e installazioni, selezionati dall’artista e dai curatori, provenienti da collezioni pubbliche e private oltre che dall’archivio dell’artista. 

Il percorso di mostra procede, però, all’inverso – À rebours, appunto –, controcorrente, partendo dagli ultimissimi lavori per arrivare a quelli più vecchi come datazione. 

Ciascuna delle tematiche indagate dall’arte di Armando Fettolini suggerisce riflessioni importanti sulla condizione umana, sulla diversità, sulla necessità di guardare il Mondo con occhi meno ipocriti: dai Randagi alla serie del Mondo degli strani, dai Corpi in viaggio fino ai più recenti Blu, le iconografie interpretate dall’artista sono sempre racconti emozionanti, capaci di coinvolgere anche il visitatore meno attento. Gli ultimi lavori sembrano portare una nuova leggerezza nella poetica dell’artista, frutto anche di una condizione personale più serena e distesa. Alla materia “pesante” che emergeva nelle sue opere del passato si è sostituita la carta, elemento centrale nella sua più recente produzione. Passato da un periodo in cui nella sua tavolozza predominava il blu – colore emblematico e simbolico –, Fettolini è approdato ora a composizioni realizzate con la carta e pervase dalla luminosità del bianco: opere che segnano una straordinaria svolta, aprendo nuovi orizzonti da attraversare. 

In mostra viene data un’attenzione particolare anche alla narrazione, con un apparato didattico pensato per rendere comprensibile anche a un pubblico di non addetti ai lavori il significato dei lavori esposti.

In occasione della mostra è pubblicato un catalogo con testi di Simona Bartolena e Luigi Cavadini.