All’ospedale di Città di Castello un tatuaggio medicale per la ricostruzione del seno operato

CITTA’ DI CASTELLO – Un tatuaggio medicale per ricostruire areola e capezzolo, asportati o alterati da un intervento chirurgico come la mastectomia. E’ il nuovo servizio, gratuito, che l’Ospedale di Città di Castello offre alle sue pazienti grazie ad una modernissima apparecchiatura donata dall’Associazione Altotevere Contro il Cancro.

La ricostruzione del capezzolo e dell’areola è fondamentale per ridare la fisiologica simmetria al seno femminile, dopo un intervento chirurgico come la mastectomia. Ed oggi, oltre alle più comuni tecniche chirurgiche normalmente adottate, l’ospedale di Città di Castello, insieme a quello di Assisi, si è dotato di una modernissima apparecchiatura per il tatuaggio medicale, un dispositivo tecnologico con touch screen collegato ad un manipolo che è in grado di eseguire diversi tipi di trattamenti tra cui la ricostruzione non chirurgica dell’areola mammaria e del capezzolo, in modo da ridisegnare in maniera quanto più possibile simile al passato il seno operato.

La nuova apparecchiatura per il tatuaggio medicale

Da oggi, in casi selezionati e aderendo alla libera scelta delle pazienti – spiega Marino Cordellini, direttore della struttura complessa aziendale di chirurgia plastica e ricostruttiva della Usl Umbria 1 – è possibile effettuare questo fondamentale tempo ricostruttivo ambulatorialmente, senza alcun dolore, in un percorso completamente compreso all’interno del servizio sanitario nazionale quindi senza spese per le utenti, mettendo la Breast Unit dell’Azienda sanitaria in una posizione di avanguardia non solo a livello regionale ma anche nazionale”.

L’attività in questione verrà svolta, previa prenotazione al Cup regionale, nei poliambulatori degli ospedali di Città di Castello e di Assisi. L’apparecchiatura capace di fornire alle pazienti questa interessante possibilità ricostruttiva – continua Cordellini – è stata messa a disposizione della nostra Usl dall’Associazione Altotevere Contro il Cancro (ACC) di Città di Castello che, ancora una volta, ha concretamente dimostrato di essere vicina, con attenzione ed immediatezza, ai problemi dei pazienti affetti da patologie oncologiche”. La donazione era stata effettuata qualche mese fa ma solo ora, a causa dell’emergenza legata al Covid-19, il dispositivo è entrato in pieno regime operativo.