Lunedì si torna a scuola, ma per i presidi sarà un percorso ad ostacoli

UMBERTIDE – Lunedì 10 gennaio anche gli studenti umbertidesi torneranno in aula. A nulla infatti è valso l’appello lanciato dai presidi di tutta Italia che avevano chiesto al Governo di cominciare in DAD e di posticipare di due settimane la ripresa delle lezioni in presenza, visto il vertiginoso incremento di contagi da Covid-19.
Così, salvo colpi di scena dell’ultimo minuto, lunedì mattina la campanella suonerà per tutti gli studenti, dalla scuola dell’infanzia agli istituti superiori. Non senza problemi organizzativi però, come hanno spiegato a Notizia Diretta le dirigenti scolastiche delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Umbertide.


Franca Burzigotti (Campus Leonardo Da Vinci): “Troppe assenze tra i docenti e regole poco chiare per gestire i casi di positività”
“Come presidi abbiamo chiesto al Governo di posticipare il rientro in classe ma la nostra proposta non è stata accolta. – ha affermato la dirigente scolastica Franca Burzigotti, seconda firmataria dell’appello nazionale – Come sempre faremo del nostro meglio, ma non nascondo che ci sono problemi organizzativi notevoli, a partire dalla carenza di personale, a cui dovremo far fronte da lunedì. Ogni giorno riceviamo comunicazioni di assenze di nostri docenti positivi o in quarantena cautelativa e si stima che ogni istituto dovrà fare i conti con il 20/30% di personale in meno, tra docenti e Ata. Così – dichiara ancora la prof.ssa Burzigotti -è difficile organizzare una regolare ripresa delle lezioni e alla fine a risentirne sarà la didattica perché saremo costretti a procedere a singhiozzo con continue sostituzioni e stop&go per eventuali quarantene. Inoltre le regole in caso di positività all’interno di una classe non sono ben chiare. Con più di tre casi scatta la didattica a distanza per gli studenti non vaccinati, mentre quelli che hanno già ricevuto il vaccino continueranno in presenza; oltre alle difficoltà di organizzare lezioni che dovranno essere seguite contemporaneamente sia in presenza che a distanza, ad oggi non sappiamo sulla base di quali criteri si deciderà chi farà didattica in aula e chi da casa perché come scuola non possiamo chiedere ai ragazzi se hanno ricevuto o meno la vaccinazione e la legge dice genericamente che dovranno essere gli studenti a darne evidenza, ma non si sa con quali modalità. Sicuramente – conclude Burzigotti – due settimane di DAD ci avrebbero consentito di organizzarci meglio anche per gestire casi come questi”.

Paola Avorio (Istituto comprensivo Umbertide – Montone – Pietralunga): “Scuola costretta a gestire l’impreparazione di altri, così è difficile andare avanti”
I ragazzi hanno bisogno di tornare sui banchi di scuola, vogliono tornare a scuola, e per loro faremo qualsiasi sacrificio – ha dichiarato la prof.ssa Avorio – Anche se a malincuore, perché ho sempre sostenuto e difeso la didattica in presenza, avrei comunque attivato volentieri la DAD perlomeno per i primi giorni di rientro a scuola, ma è stato deciso di ripartire da lunedì in presenza e ci stiamo attrezzando per questo. Per lunedì siamo pronti, – ha spiegato ancora la dirigente – nel senso che, anche se con fatica, siamo riusciti a sostituire i docenti assenti perché positivi o in quarantena, ma non so se e per quanto tempo riusciremo ad andare avanti. Se, come dicono gli esperti, il picco deve ancora arrivare, ci aspettano tempi duri, vedremo se riusciremo ad organizzare la didattica quando inizieranno a presentarsi i primi casi di positività tra gli studenti. D’altronde a due anni dall’inizio della pandemia, viviamo ancora in una situazione di emergenza e negli ultimi giorni è completamente saltato il sistema di tracciabilità dei positivi da parte delle Aziende sanitarie umbre. Nonostante questo – chiosa Paola Avorio – la scuola si è fatta sempre trovare pronta, ma ogni giorno ci troviamo costretti a dover gestire l’impreparazione di altri settori”.