UMBERTIDE – Continua a destare preoccupazione il futuro del reparto di Chirurgia dell’ospedale di Umbertide. Gli operatori del nosocomio sono in attesa di notizie ufficiali da parte dell’Azienda sanitaria in merito alla data di riapertura del reparto; c’è infatti da capire se e quando la sala operatoria – chiusa da circa un mese e mezzo e precisamente dal 29 dicembre scorso – tornerà di nuovo in funzione e soprattutto quali prestazioni verranno eseguite.
Durante il consiglio comunale sulla sanità di giovedì scorso, l’assessore regionale Coletto aveva rassicurato sulla riapertura di Chirurgia una volta terminata la fase emergenziale (voci di corridoio parlano di fine febbraio), ma non si è fatto accenno alla tipologia di prestazioni che potranno essere garantite. L’assessore aveva inoltre prospettato anche una possibile integrazione tra ospedale di Umbertide e Istituto Prosperius, “per implementare ulteriormente quelli che sono i servizi sul territorio che non verranno distorti – ha affermato – con l’arrivo di una chirurgia ortopedica e protesica, senza toccare la chirurgia ambulatoriale in day hospital”.
Parole che però non rassicurano fino in fondo cittadini e operatori sanitari tanto che proseguono senza sosta la mobilitazione di associazioni e partiti politici.
La critica del PD Sul tema resta alquanto critica la posizione del Partito Democratico di Umbertide. “Coletto non ha detto una parola sulla riapertura della chirurgia, non ha dato alcuna certezza sul futuro della Chirurgia di Umbertide. – recita una nota – La nostra USL e la Regione si ricordano della Chirurgia di Umbertide solo quando si tratta di fare i belli con la chirurgia ricostruttiva per malati di Aids, quando vengono operati bambini affetti da malformazioni del volto, ustioni e traumi bellici, grazie alla collaborazione con Smile Train, oppure quando si fanno oltre 2.300 interventi di chirurgia plastico-ricostruttiva, numero ben superiore a Chirurgie rimaste aperte”.
Per il Pd “la chirurgia ha bisogno di essere potenziata e gli operatori di poter lavorare in tranquillità e di avere anestesisti sufficienti, temi su cui Coletto non ha dato alcuna garanzia. Non basta dire “non toccheremo” questo o quell’altro. Occorre lavorarci, essere seri, – affermano dal Pd – per non trovarsi a vedere chiusi servizi o reparti dalla sera alla mattina come troppo spesso ci è capitato in questi ultimi tempi”.
La mobilitazione quindi continua (la petizione promossa dal Pd ha raggiunto e superato le 4mila firme), in attesa di comunicazioni ufficiali da parte dell’Azienda sanitaria sul futuro del reparto di Chirurgia e dell’ospedale di Umbertide.