Accise, frode da 600mila euro. Scattano 31 denunce

CITTA’ DI CASTELLO – E’ stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Città di Castello una frode nel settore delle accise su gpl e gasolio da riscaldamento per un valore di circa 600mila euro che ha portato alla denuncia di ben 31 persone.

La frode è emersa nell’ambito dei controlli fiscali effettuati dal comando provinciale di Perugia per verificare la corretta applicazione del taglio delle accise per l’acquisto di gpl e gasolio, previsto per il riscaldamento domestico in aree non metanizzate e quindi ritenute svantaggiate.

Nello specifico, a seguito di attività di intelligence, sopralluoghi ed esame di documentazione contabile ed amministrativa, è emerso un sistema ritenuto fraudolento, diffuso in alcune aree del tifernate, basato su attestazioni considerate non veritiere prodotte da imprenditori locali operanti nei settori della tabacchicoltura e dell’allevamento di pollame.

Tali soggetti infatti acquistavano prodotti energetici con regime agevolato, che però non venivano impiegati per il riscaldamento domestico in aree svantaggiate, come previsto dalla normativa sul taglio delle accise, bensì per l’alimentazione degli impianti di essiccazione del tabacco o per il riscaldamento delle gabbie degli allevamenti, ubicati per l’altro in zone regolarmente servite dalla rete di distribuzione del metano.

Complessivamente, nell’arco di due anni, sono state concluse 28 verifiche fiscali nei confronti di altrettante imprese che hanno sistematicamente frodato l’erario , evadendo accise per oltre 596mila euro, su un totale di 7.500.000 litro di prodotti petroliferi consumati in frode.

Tali imprese sono state segnalate all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per il recupero dell’imposta evasa e per la sanzione amministrativa prevista dal Testo unico delle accise. Trentuno sono i soggetti, tra legali rappresentanti delle società e titolari delle ditte sottoposte a controllo, che sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per aver rilasciato false attestazioni ai fornitori e per aver destinato prodotti con accise agevolate per utilizzi soggetti ad una maggiore imposta.