Pronto soccorso, ad Umbertide 11mila accessi in un anno. Ma mancano medici e infermieri

UMBERTIDE – Quasi 11mila accessi in un anno, per una media di circa trenta al giorno. Sono i numeri del servizio di Pronto soccorso dell’ospedale di Umbertide che, secondo quanto riferito dall’Usl Umbria 1, nel corso del 2022 ha registrato 10.872 accessi.

Confrontandolo con il PS di Città di Castello, che di accessi ne ha totalizzati 23.468, si evince che il Pronto soccorso di Umbertide ha risposto a circa un terzo (31,65%) delle situazioni di emergenza che si sono verificate in Altotevere e che sono state trattate dal polo ospedaliero Città di Castello – Umbertide.

Numeri importanti, se si considera che per alcune prestazioni specialistiche (si pensi alla Pediatria o alla Ginecologia-Ostetricia) e per i casi di maggiore gravità, i cittadini si recano direttamente all’ospedale di Città di Castello, numeri che confermano la necessità di mantenere un presidio di Pronto Soccorso anche presso l’ospedale di Umbertide. Una questione che negli ultimi mesi ha suscitato non poche polemiche per il rischio di chiusura o di ridimensionamento del servizio, anche alla luce del nuovo Piano sanitario regionale, ancora in fase di approvazione, ma che, ha assicurato la Regione, non prevede alcuna soppressione del Pronto Soccorso.

Il problema principale del PS di Umbertide resta però quello della carenza di personale. Attualmente i medici impiegati stabilmente ad Umbertide sono solo due, in quanto un terzo è andato in pensione e ad oggi non è stato rimpiazzato (e a questa carenza sopperiscono medici di volta in volta inviati da Città di Castello) mentre gli infermieri sono dodici, numero insufficiente a gestire un servizio che funziona sette giorni su sette e 24 ore su 24 e soprattutto ad assicurare il triage, fondamentale per valutare rapidamente e adeguatamente le condizioni di salute dei pazienti ed assicurare cure tempestive nelle situazioni di emergenza.