UMBERTIDE – Siamo pronti ad intervenire per fronteggiare sin da subito l’emergenza abitativa, non appena verrà riconosciuto dal Governo lo stato di emergenza. E’ quanto dichiarato dal commissario straordinario per la ricostruzione Guido Castelli, in visita oggi pomeriggio (sabato 1° aprile) nelle zone terremotate di Pierantonio e Sant’Orfeto. Castelli, accompagnato dalle Amministrazioni comunali di Umbertide rappresentata dal sindaco Luca Carizia e dalla vicesindaco Annalisa Mierla e di Perugia rappresentata dal sindaco Andrea Romizi e dall’assessore alle Politiche sociali Edi Cicchi (presenti, tra gli altri, anche l’assessore regionale alla Protezione civile Enrico Melasecche, il presidente del Consiglio regionale Marco Squarta e il direttore della Protezione civile dell’Umbria Stefano Nodessi), ha preso un caffè nell’unico bar rimasto aperto di Pierantonio per poi spostarsi nella palestra della scuola primaria dove tutt’ora alloggiano 41 persone. Il commissario Castelli si è fermato a parlare con alcuni dei cittadini di Pierantonio che a causa del sisma hanno perso la casa, persone che da 24 giorni vivono all’interno di una palestra, con disagi enormi. “Non possiamo più vivere qui, chiediamo una casa per tornare ad avere una vita normale”, dicono. Molti di loro hanno un mutuo da pagare e non riescono a permettersi un affitto, altri hanno cercato una casa in locazione ma purtroppo i prezzi degli affitti negli ultimi giorni sembrano essere saliti alle stelle.
La risposta potrebbe arrivare dal Contributo per l’Autonoma Sistemazione (CAS), ma per potervi accedere è necessario che venga riconosciuto lo stato di emergenza, in merito al quale novità potrebbero arrivare dalla prossima visita del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, in programma per giovedì 6 aprile. Quello che si auspica è l’allargamento del cratere del sisma del 2016 alle zone colpite dal terremoto con epicentro ad Umbertide, perché questo consentirebbe di avere fondi per la ricostruzione immediatamente disponibili.
La volontà di puntare tutto sul CAS, e di evitare quindi il ricorso alla soluzione abitativa delle casette, è stata poi ribadita anche dal direttore della Prociv dell’Umbria Nodessi.
Dopo una breve visita a Sant’Orfeto, il commissario per la ricostruzione si è recato al C.o.c. di via Pian di Botine dove ha incontrato i volontari della Protezione civile e dove insieme all’Amministrazione comunale ha fatto un briefing tecnico per delineare le misure da adottare, non appena verrà dichiarato lo stato di emergenza, al fine di offrire una soluzione abitativa più adeguata ai circa 450 sfollati del Comune di Umbertide.
“Abbiamo fatto il punto su come offrire una soluzione abitativa per chi si trova oggi in una situazione precaria, che non sono solo le persone che alloggiano presso la palestra ma anche coloro che sono attualmente ospitate presso amici e parenti – ha detto il commissario Castelli – Mi sembra che la Protezione civile e l’Amministrazione comunale abbiano fatto un buon lavoro e che la situazione di emergenza sia stata affrontata al meglio sin dal primo momento. Ci siamo portati avanti con il lavoro che dovremo fare quando verrà dichiarato lo stato di emergenza. – ha poi aggiunto – Ho trovato una comunità coesa ma la gente è disorientata, come lo si è quando si è coinvolti in un sisma. Questo – ha continuato ancora – è stato un sisma che si è concentrato all’interno di un perimetro molto ristretto e che ha colpito soprattutto le parti deboli del tessuto edilizio, come il campanile e le abitazioni con tipologie costruttive più fragili”.