UMBERTIDE – Ha lasciato la vita terrena un anno fa ma il suo ricordo resta ancora vivo in tutte le persone che lo hanno amato. La comunità cristiana e l’intera città hanno reso omaggio a don Gerardo Balbi, il musicista di Dio, pianista e organista di fama internazionale, docente e sacerdote. Non vedente dalla nascita, don Balbi è spirato il 10 gennaio dello scorso anno a 79 anni e ha speso la sua intera esistenza per l’arte musicale e la fede.
Proprio per commemorare il primo anniversario dalla sua dipartita, sabato 13 gennaio hanno avuto luogo due sentiti momenti che si sono svolti nella sua chiesa di Cristo Risorto alla quale ha preso parte il sindaco Luca Carizia. Nel pomeriggio è stata celebrata una messa in suffragio del sacerdote. In serata si è svolto un concerto d’organo in suo onore che ha visto esibirsi il maestro Luca Grosso.
L’evento ha visto la presenza del vescovo Luciano Paolucci Bedini. Presenti anche il parroco don Gaetano Bonomi Boseggia e il segretario del consiglio pastorale, Leonardo Tosti, uno degli organizzatori più attivi della celebrazione. A risuonare sono state infatti le note dell’organo presente nella chiesa, fortemente voluto dal sacerdote e magistralmente suonato da don Gerardo per tantissimi anni. Lo strumento, imponente e solenne, venne costruito nel 2003 dalla prestigiosa casa organaria Pedrini di Cremona per volere di don Balbi. Per portare a compimento uno di suoi ultimi propositi, nell’ultimo anno l’organo è stato oggetto di un profondo lavoro di restauro svolto dal mastro organaro Marco Valentini che insieme all’organista della parrocchia, Emanuele Garognoli, ha spiegato tutte le fasi di riqualificazione.
Proprio per sottolineare il forte legame di don Balbi con il suo amato strumento, l’organo – attraverso lo scoprimento di una targa celebrativa – è stato dedicato alla memoria del sacerdote musicista.
«In lui – ha detto monsignor Paolucci Bedini – ho sempre visto tantissima passione per la Chiesa e per la gente. E’ sempre stato a disposizione della comunità e di tutti. Don Gerardo ha fatto il sacerdote come ha fatto il musicista, con grande passione, competenza e preparazione massime. Ha svolto il suo ministero con la creatività e la gentilezza tipici dei maestri di musica. Questa doppia anima di don Gerardo che è sempre stata indivisibile viene resa ancora più forte da quest’organo, uno strumento musicale liturgico, che dialoga con il linguaggio dell’anima e dello spirito».
Umbertide ricorda don Gerardo
