UMBERTIDE – E’ crisi nel settore dell’automotive, ad Umbertide e in tutto l’Altotevere. A lanciare l”allarme è la Fiom provinciale che ha promosso, per venerdì 22 novembre, un presidio dei lavoratori in piazza Matteotti. Negli ultimi mesi infatti sono sempre di più i lavoratori del settore metalmeccanico ed in particolare dell’automotive finiti in cassa integrazione così come sono in aumento i contratti di lavoro a termine che non vengono più rinnovati a fronte di un forte calo della produzione.
Un problema che interessa tutta Italia e quindi anche l’Umbria e che sta mostrando i suoi effetti più nefasti in realtà come Umbertide la cui economia è fortemente incentrata sul settore metalmeccanico. “Se da una parte il Governo nazionale continua a sbandierare dati record sull’occupazione, falsati dalla precarietà, dall’altra stiamo assistendo nella manifattura ad una crisi senza precedenti che sempre più somiglia per conseguenze occupazionali a quella del 2008. – scrivono in una nota congiunta Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil di Perugia, e Riccardo Coccolini, responsabile automotive per la Fiom Cgil Perugia – Il fermo generalizzato dei mercati sta producendo blocchi della produzione in tutto il settore metalmeccanico, con il record negativo registrato di 20 mesi consecutivi di calo della produzione manifatturiera nel Paese”.
Il settore più colpito è senza dubbio quello dell’automotive, “settore attraversato da una rivoluzione importante, che riguarda la transizione dal motore tradizionale endotermico a forme di propulsione elettriche o comunque meno impattanti ed in questo quadro – spiegano Pampanelli e Coccolini – mentre altri Paesi si sono fatti trovare pronti alla sfida, l’Europa e soprattutto l’Italia pagano il prezzo di anni di mancate politiche industriali, di mancati investimenti in ricerca e sviluppo e strategie industriali poco chiare inadatte ad affrontare il contesto”. A livello regionale, dicono ancora dal sindacato, “invece di favorire il processo di salvaguardia e riconversione delle aziende, prevedendo specifiche azioni, la Giunta si è limitata a condividere uno sterile documento, senza impegni specifici, che ha più il sapore di una trovata elettorale che di una seria presa in carico del problema”.
Si stima che nella provincia di Perugia siano tra 10.000 e 15.000 i lavoratori del settore dell’automotive ed oggi qualche migliaio si trova in cassa integrazione; il sindacato chiede quindi di mettere in atto “percorsi fattivi” come la creazione di “agenzie per la riconversione industriale”, politiche industriali, energetiche e di salvaguardia dell’occupazione e specifiche collaborazioni con l’Università su ricerca e sviluppo tecnologico. Come Fiom e come Cgil – concludono Pampanelli e Coccolini – intendiamo portare avanti la nostra battaglia affinché l’auto abbia un futuro in Italia e anche nella nostra provincia e già da ora annunciamo che nel mese di novembre, metteremo in campo iniziative diverse tra cui, un presidio dei lavoratori sotto i palazzi delle istituzioni locali nella città di Umbertide, il giorno 22 novembre dalle ore 9.30 alle ore 11.30, per sensibilizzare istituzioni e cittadinanza. Nella speranza che la futura giunta regionale, a prescindere dal colore, si faccia carico pienamente del problema”.
Della questione se ne è discusso anche durante il Consiglio comunale di giovedì 14 novembre con un’interpellanza presentata da Corrente. “L’Amministrazione comunale è in contatto con le sigle sindacali per trovare una soluzione a quello che sta succedendo – ha dichiarato l’assessore alle Politiche del lavoro Lorenzo Cavedon in risposta al consigliere Federico Rondoni – Non è stato ancora aperto un tavolo di crisi a livello regionale ma nei prossimi giorni ci saranno altri incontri con i sindacati e i lavoratori interinali che sono i primi a perdere il posto di lavoro”.