Sequestrata piantagione di cannabis, in casa scovati 14 chili di marijuana

CITTA’ DI CASTELLO – Aveva dato vita ad una vera e propria piantagione di cannabis sul terreno intorno alla propria abitazione ma i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Città di Castello, in collaborazione con i colleghi del 13° Nucleo Elicotteri di Rieti, hanno rintracciato e denunciato una 58enne tifernate.

Grave il reato contestato alla donna, indagata per il delitto di cui all’art. 73 comma 1 e 4 del DPR 309/90, per avere detenuto all’interno della propria abitazione rurale, 32 buste in cellophane contenenti oltre 14 chilogrammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, proveniente appunto dalla coltivazione che la donna aveva messo in piedi nei pressi della sua abitazione, dove i Carabinieri hanno rinvenuto 193 arbusti di canapa indiana, alcuni dei quali con inflorescenze.

L’intervento è maturato nell’ambito di un’attività di monitoraggio svolta nel corso di un sorvolo di un’unità aerea del 13° Nucleo Elicotteri di Rieti che, a nord del capoluogo tifernate, aveva rilevato la presenza di una coltivazione sospetta, prontamente segnalata ai colleghi della Compagnia di Città di Castello.

Immediatamente intervenuti i Carabinieri del NORM, hanno potuto apprezzare la presenza di una piantagione con 193 arbusti di un’altezza compresa tra i 70 ed i 100 cm. I controlli quindi sono stati estesi all’abitazione della 58enne, dove i militari hanno rinvenuto le buste contenenti oltre 14 chili di marijuana già essiccata e pronta per la commercializzazione.

A fronte delle contestazioni mosse dai Carabinieri, la 58enne, coltivatrice diretta,  pur esibendo una recente comunicazione circa l’avvio di una coltivazione destinata ad uso industriale, non è stata in grado di esibire o documentare alcun contratto o rapporto negoziale con terzi acquirenti, tanto da poter ipotizzare che la sostanza fosse destinata ad usi diversi da quelli previsti dalla legge 242 del 2016 recante disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa.

Nelle prossime settimane saranno dirimenti gli esami di laboratorio, tramite i quali sarà possibile verificare se la concentrazione di THC (tetraidrocannabinolo) presente nella sostanza sequestrata, è effettivamente quella prevista dalla normativa.