“Crush me if you can” vince la decima edizione del Premio Rometti

ROMA – E’ stato il tavolo da caffè “Crush me if you can” di Isabella Cosima Jahns a trionfare alla decima edizione del Premio Rometti. Sabato 8 ottobre, a Roma, presso la bellissima sede della RUFA (Rome University of fine arts), si è svolta la cerimonia di premiazione alla presenza del titolare delle Ceramiche Rometti Massimo Monini, del direttore dell’Università Fabio Mongelli, di varie personalità del mondo dell’arte e della cultura e soprattutto degli studenti finalisti, veri protagonisti della giornata.

L’edizione 2022 è stata caratterizzata da progetti di straordinaria qualità, come hanno sottolineato Massimo Monini e il direttore artistico Jean Christophe Clair, soddisfatti di un premio che di anno in anno è in crescita e che contribuisce ad apportare novità e originalità alla produzione della manifattura, abituata da sempre a camminare sul confine tra tradizione e innovazione, tra arte, artigianato e design.

Il responsabile del Premio David Menghini ha ricordato come il connubio tra la storica manifattura umbertidese e i giovani sia sempre stato centrale, dai tempi di Corrado Cagli e Leoncillo Leonardi fino ai giorni nostri, con il Premio che spesso è diventato un trampolino di lancio per i giovani progettisti che, dopo l’esperienza dello stage, instaurano con la manifattura proficue e durature collaborazioni.

Per l’edizione 2022 sono stati oltre 70 i progetti presentati, che hanno obbligato la giuria ad un arduo lavoro per selezionare prima i sei finalisti che hanno partecipato allo stage e quindi, tra loro, i primi tre classificati. Alla fine a trionfare è stato il tavolo da caffè “Crush me if you can”, di Isabella Cosima Jahns, studentessa tedesca iscritta proprio alla RUFA, che così ha potuto festeggiare la vittoria “in casa”. Secondo posto per Letizia Lamincia, dell’Università degli studi di Perugia, con il suo progetto di lampade in ceramica “Sphere”. Medaglia di bronzo per Tomas Bongermino, dello IED di Milano, con il suo vaso Bon Bom. Dietro, anche se solo per un soffio, i vasi “Albedo e Nigredo” di Anna Villa, dell’Accademia di Belle Arti di Brera, “Deduzione” di Martino Chiesa (IED di Milano) e “Rituale”, di Alaina Keys, studentessa della Washington University (USA).

Durante l’evento, i progetti sono stati esposti al pubblico e valutati dalla giuria, che ha premiato le opere più interessanti secondo i criteri di forma, decoro e funzionalità. Ciò che si prefigge il Premio è scoprire nuovi talenti ed aiutarli a esprimersi, a trovare una propria identità e una propria voce nel mondo dell’espressione creativa. Le ceramiche Rometti hanno ideato questo premio proprio per offrirsi come strumento nelle loro mani e dare nuove possibilità ai designer del futuro. Appuntamento quindi all’undicesima edizione e attesa per il nuovo bando di partecipazione che sarà pubblicato entro questa settimana.