Conti: “Centrosinistra sconfitto a causa di frammentazioni e personalismi”

UMBERTIDE – E’ un “centrosinistra sconfitto, a causa di frammentazioni, ostilità, personalismi e pregiudizi che nulla hanno a che fare con la buona politica” quello uscito dalle urne dello scorso maggio. A dirlo è Stefano Conti, esponente della lista dei Riformisti-Umbertide Cambia che, all’indomani del ballottaggio che ha visto la riconferma del sindaco Luca Carizia, analizza il voto degli umbertidesi.

“Nella recente tornata amministrativa ha vinto il centro destra. – dice senza mezzi termini – Sul voto popolare si può riflettere, ma intanto bisogna riconoscerne la legittimità. Questa è la base della democrazia. Il “potenziale” centro sinistra, quello del 57%, esce sconfitto, a causa di che parla linguaggi diversi e cerca soluzioni costruttive. Il PD esce come primo partito in termini di consensi, – aggiunge – ma tiene solo il 23% di quello che una volta era un patrimonio elettorale maggioritario, dunque da solo non vincerà mai”.

E poi c’è la parte “radicale” della sinistra che ha dimostrato “di avere un buon consenso, soprattutto grazie all’impegno encomiabile, a mio parere politicamente sterile, di Corrente, ma può rappresentare un polo di una coalizione vincente solo se non prevalgono le pulsioni antisistema, posizioni ideologiche, spesso ipocrite ed espressioni di una vecchia cultura “spocchiosa”, isolata nella sua presunta superiorità”, ha detto Conti che sui Riformisti-Umbertide Cambia afferma: “Il nostro progetto civico e riformista ha perso la partita elettorale, non avendo raggiunto nemmeno l’obiettivo minimo della elezione di un Consigliere Comunale. Ma abbiamo almeno dimostrato la responsabilità di una scelta unitaria: stare in coalizione, pur con la consapevolezza di pagare un caro prezzo elettorale, ed abbiamo investito su un progetto politico, appunto quello riformista, che, nella prospettiva di una più netta scelta identitaria del PD, sarà chiamato a rappresentare le culture europee liberali, popolari, socialiste e civiche in una casa comune, spero organizzata in un partito nuovo, indipendente, con una chiara identità valoriale e di programma. Su questo terreno abbiamo piantato il nostro “piccolo” seme, – ha concluso – con la volontà di contribuire alla affermazione di questo processo a livello territoriale, regionale e nazionale, favorendo e supportando l’impegno di una classe dirigente giovane, che sappia confrontarsi in maniera costruttiva con tutte le altre forze politiche”.